politica 13 novembre 2022 – 22:35 «Nessuna autocandidatura», puntualizzano i suoi. L’evento al Tuscany Hall davanti ai leader del centrosinistra toscano di Giorgio Bernardini Un (altro) mezzo passo avanti verso la gara per il Nazareno. La mossa di Dario Nardella al Tuscany Hall è la chiamata a una manifestazione romana – data fissata, sabato 26 novembre – per misurare il consenso attorno alla sua figura nell’ambiente progressista. Circa seicento persone hanno assistito allo show del sindaco sul palco con un leggio, uno strumento che ricorda la sua passione per la musica classica. Una manifestazione di oltre due ore intervallate da contributi video dei sindaci Anne Hidalgo (Parigi), Kostas Bakoyannis (Atene), Ekrem İmamoğlu (Istanbul), Vitalij Klyčko (Kiev), Rafał Trzaskowski (Varsavia). “Nessuna autocandidatura”, interpretano e puntualizzano i suoi, ma evidentemente un’ennesima messa a disposizione per coloro che vogliono salire sul suo carro: “Una disponibilità a esser candidato, semmai”, spiegano. La figura del primo cittadino “che ama l’Europa” e pone Firenze come esempio di buona amministrazione è il tema del one man show di presentazione del libro – La città universale (La Nave di Teseo) – con cui fornisce una serie di chiavi di lettura sul ruolo dei sindaci in Italia. Chi c’era e chi no La platea è composta quasi esclusivamente dalla struttura di potere del centrosinistra in Toscana. Oltre al presidente della Regione Eugenio Giani, partecipano alla presentazione i parlamentari Federico Gianassi ed Emiliano Fossi. Seduti, oltre ai Consiglieri comunali del Pd, ci sono gli assessori della giunta di Palazzo Vecchio, ma è assente Cecilia Del Re (a Barcellona per un convegno). Compresa la centrista Titta Meucci, negli ultimi giorni investita delle numerose polemiche che indirettamente la toccano nello scacchiere della complessa coesistenza tra Italia Viva e il Pd. Non mancano altre figure di primo piano del terzo polo: tra loro Gennaro Migliore e il coordinatore cittadino di Azione Franco Baccani. Nelle prime file, degna di nota, la partecipazione del vice presidente del Csm David Ermini, dell’editrice del libro Elisabetta Sgarbi e della sindaca di Empoli Brenda Barnini (citata esplicitamente in un passaggio del discorso di Nardella). Ci sono inoltre diversi protagonisti della politica regionale come il presidente Anci Toscana e sindaco di Prato Matteo Biffoni. Assente, infine, la segretaria regionale del partito Simona Bonafè. La “chiamata” di NardellaEcco l’appello finale pronunciato al termine della serata da Nardella: “Sabato 26 novembre a Roma convochiamo un’assemblea nazionale con tutte le forze culturali sociali e politiche che credono in un nuovo progetto per il centrosinistra italiano. Non vogliamo stare alla finestra – ha detto il sindaco di Firenze – a vedere le destra che compromettono la rinascita economica e sociale del Paese, alimentano un egoismo sterile ed ideologico nelle comunità, che mortificano l’immagine dell’Italia in Europa. Mi rivolgo a tutti voi stasera, che abbiate votato o meno il PD a queste elezioni, che ne siate già parte o no: partecipate e aiutateci a costruire un progetto nuovo. Dobbiamo essere protagonisti a pieno titolo nel congresso del PD perché sentiamo tutta la responsabilità di cambiare profondamente il partito, chiuso in sé stesso, incapace di rigenerarsi, coniugando e rilanciando le diverse culture che trenta anni fa hanno dato vita al grande progetto e sogno dell’Ulivo. Laici e cattolici, riformisti e progressisti, nord e sud. Perché non esiste una leadership forte e innovatrice senza idee e valori. Ci batteremo per un congresso che non sia la resa dei conti tra gruppi di potere, anticamera di una scissione, ma sia l’occasione di ritrovare una identità forte, una casa comune e plurale che dia voce a milioni di cittadini che non hanno perso la fiducia nella politica, persone come voi”. Lo spettro di Renzi e le primarie Molte delle mosse compiute sin qui da Nardella ricordano quelle del suo predecessore Matteo Renzi. Con cui certo, negli ultimi mesi, il protagonista della serata non va d’accordo. Tuttavia una sola differenza spicca ora nel percorso che fin qui sembra simile nella metodologia (l’ambizione di guidare il Pd partendo da palazzo Vecchio, la pubblicazione di un libro, le convention…): la decisione di misurare il consenso nella capitale, al contrario di quanto fatto dall’ex rottamatore che aveva compiuto tutta la scalata in maniera “Firenze-centrica”. Il prossimo passo di Nardella pare poter esser la candidatura ufficiale, che potrebbe avvenire proprio nell’evento del 26 novembre. Il meccanismo delle primarie Pd, secondo l’ultima revisione dello statuto operata da Nicola Zingaretti, funziona così: i candidati si sfidano nei circoli (nelle sezioni) e soltanto i due più votati sono ammessi alle primarie aperte. Una sorta di ballottaggio che taglia fuori chi arriva dal terzo posto in giù, un meccanismo certamente pericoloso per il gran numero di pretendenti che stanno fiorendo in queste ore e di quelli annunciati da tempo: da Elly Shlein a Stefano Bonaccini. La newsletter Se vuoi restare aggiornato sulle notizie di Firenze iscriviti gratis alla newsletter del Corriere Fiorentino. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui 13 novembre 2022 | 22:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-11-14 09:11:00, «Nessuna autocandidatura», puntualizzano i suoi. L’evento al Tuscany Hall davanti ai leader del centrosinistra toscano,
Pietro Guerra
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