di Marco Gasperetti
Le conclusioni del rapporto dei carabinieri presentate alla Commissione d’Inchiesta smontano i dubbi della famiglia. Il comandante Schiavone: «Spinto da terzi? Non compatibile con le riprese del filmato»
«Era cosciente e si è lasciato cadere nel vuoto». La superperizia del Ris sulla morte di David Rossi, il responsabile della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena precipitato il 6 marzo 2013 da una finestra del suo ufficio, sembra dare pochi spazi ad altre interpretazioni. Stamani, dopo le indiscrezioni e le immancabili polemiche, è stato il comandante dei Ris, Sergio Schiavone, a presentarla durante una conferenza stampa a Palazzo San Macuto a Roma. Un migliaio di pagine, volute dalla Commissione parlamentare d’inchiesta, generate dalle indagini dei carabinieri di Ros, Ris, Racis e di medici legali. E adesso l’ipotesi del suicidio («un’azione anti conservativa»), sembra prendere ancora più forza.
«Tra le varie ipotesi di caduta la dinamica la più compatibile è quella in cui David Rossi, cosciente, si tiene aggrappato con le mani alla barra di protezione e si lascia cadere nel vuoto con la parte anteriore verso il palazzo con il moto a candela», ha detto Schiavone. Che poi ha spiegato che «altre ipotesi con la presenza di terzi che lasciano cadere il dottor Rossi riproducono ipotesi di caduta non compatibili con le dinamiche di caduta». La super perizia sembra anche smontare altri indizi a favore della pista dell’omicidio. Come quella dell’orologio di Rossi caduto dalla finestra venti minuti dopo il corpo del dirigente Mps che avrebbe provocato un luccichio ripreso dalle telecamere di sicurezza. «Verosimilmente quel bagliore luminoso è una goccia di pioggia e non l’orologio del dottor Rossi», ha sottolineato ancora il colonnello Schiavone. Che ha poi spiegato nei dettagli come si sono svolti gli accertamenti. «Abbiamo ipotizzato due moti di precipitazione, uno a candela e l’altro con scorrimento sulla sbarra e abbiamo realizzato simulazioni con manichini antropomorfi virtuali». Infine, il comandante dei Ris ha spiegato che «altre ipotesi relative alla presenza di terzi che spingono o lasciano cadere il corpo inanimato di Rossi, producono dinamiche di caduta non compatibili con la precipitazione del corpo riscontrata nel filmato di videosorveglianza».
L’altro giallo, quello della mail con la quale David Rossi manifestava le sue intenzioni di suicidarsi, non avrebbe poi «nulla di strano perché è stata scritta e spedita prima della morte di Rossi», come ha specificato il colonnello Massimo Giannetti, comandante del reparto tecnologie informatiche del Racis. «La mail di help del dottor Rossi in cui manifestava le sue intenzioni di suicidarsi si trovava nel pc di Rossi, in un file di archivio della posta elettronica esportata da Mps e nel pc portatile che è stato successivamente restituito alla famiglia» ha spiegato il colonnello aggiungendo come «di questo pc non abbiamo la copia forense originale che è risultata danneggiata e non è stata più utilizzata». «È stato ripreso in un successivo momento dalla postale di Genova e ne è stata fatta una seconda copia che non è la stessa cosa perché il pc è stato nella disponibilità della famiglia» ha detto ancora Giannetti. «Sul file del dottor Rossi di ufficio la data è corretta antecedente il suicidio, sul file che ha fornito Mps c’è questo problema che si spiega con il fatto che quando si esporta un file di archivio Microsoft cambia la data con quella di esportazione. Il fatto che si ritrova lo sbilanciamento anche nell’altro file» del pc portatile «è sintomatico che su quel pc è avvenuto qualcosa» ha concluso il colonnello. Ma le polemiche e soprattutto i dubbi non sembra esaurirsi.
Pierantonio Zanettin, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta, ha parlato di un altro video inviato alla procura di Genova. «È di una seconda telecamera di video sorveglianza e individua due soggetti che alle 20.01 escono da piazza dell’Abbadia — ha detto Zanettin —. Un video tenuto fino ad ora segreto e già trasmesso alla procura di Genova perché contrasta con tutti gli atti processuali in cui era stato detto che c’era un unico video relativo ai momenti successivi alla caduta di Rossi». «Sul video — ha aggiunto Zanettin, come riportato dall’Ansa —, la procura ha già fatto accertamenti rispetto al fatto se le due persone potessero essere in qualche modo coinvolte», con esclusione di soggetti coinvolti in eventuali reati: «Si trattava di due dipendenti che uscivano da lavoro», ma «resta sorprendente che questo video che era stato acquisito in una chiavetta da 8 giga sia stato cancellato». «Rispetto a questo — ha concluso Zanettin — a mio avviso sulla cancellazione» si potrebbe ipotizzare «il falso per soppressione. Non sappiamo chi l’abbia cancellato».
19 luglio 2022 (modifica il 19 luglio 2022 | 15:20)
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, 2022-07-19 13:38:00, Le conclusioni del rapporto dei carabinieri presentate alla Commissione d’Inchiesta smontano i dubbi della famiglia. Il comandante Schiavone: «Spinto da terzi? Non compatibile con le riprese del filmato», Marco Gasperetti