Dazn e disservizi, ministro Urso convoca lazienda il 10 gennaio

Dazn e disservizi, ministro Urso convoca lazienda il 10 gennaio

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di Redazione Sport

Dopo le proteste per i problemi durante Inter-Napoli e Cremonese-Juventus di mercoled il ministro delle Imprese Adolfo Urso annuncia un incontro con i vertici di Dazn, presente anche il ministro dello Sport Abodi

A tutela dei consumatori ho convocato per il 10 gennaio al ministero i vertici della societ Dazn. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, lo annuncia spiegando che saranno presenti anche il ministro dello Sport Andrea Abodi ed i vertici della serie A il perpetuarsi del disservizio— evidenzia il ministro — impone di fare chiarezza sulle azioni che la societ intende prendere, investimenti in rete e tecnologia, al fine di rispondere alle esigenze degli utenti.

Durante Inter-Napoli e, in misura minore, Cremonese-Juventus ieri molti utenti hanno lamentato di aver riscontrato disservizi: le partite non erano visibili e sullo schermo appariva un messaggio di scusa dell’azienda. La protesta sfociata sui social e ha coinvolto anche l’ex campione Aldo Serena. I disservizi si sono verificati qualche giorno dopo l’annuncio dell’aumento dei prezzi per i nuovi abbonati.

Analoghi problemi si erano verificati in passato, in particolare, restando solo a questa stagione, alla prima giornata di campionato, nel mese di agosto. Come in quell’occasione, va ricordato che secondo la delibera del Garante delle comunicazioni n. 17 del 2022, l’abbonato a Dazn ha diritto a riavere indietro i propri soldi nel caso in cui i tentativi falliti di accesso al portale o alla visione della singola partita siano superiori a cinque. Per ottenerli, per, dovr procedere con una prassi lunga e laboriosa che, come spiegava Agcom, sarebbe superflua perch la pay tv pu facilmente individuare gli utenti che hanno avuto difficolt. Anche allora la Lega di serie A aveva valutato azioni legali, soprattutto per il danno d’immagine, ma poi non si era pi proceduto. E dire che nello scorso mese di luglio in un’intervista al Corriere della Sera l’amministratore delegato di Dazn Italia Stefano Azzi aveva dichiarato: Abbiamo triplicato l’investimento sulla capacit di rete, abbiamo rinforzato le infrastrutture, le Cdn (content delivery network ndr), per essere pi presenti sul territorio italiano, per aumentare la qualit dello streaming. Abbiamo anche rilasciato un nuovo player video che stabilizza l’immagine, pensato per le smart-tv. Siamo cresciuti ma dobbiamo mantenere alta la guardia, noi e tutti gli attori coinvolti. Senza contare che la stessa Dazn per venire incontro ai propri abbonati aveva potenziato per l’inizio della stagione calcistica 2022-2023 il proprio servizio clienti.

Il punto che ci sono ancora ulteriori problemi strutturali da affrontare. Come spiega Francesco Ippolito ingenere e Caporedattore di Progetto Ingegneria, tra le maggiori community italiane sul mondo dell’ingegneria: Dietro i disservizi ci sono problemi di carattere infrastrutturale. I problemi vanno individuati nelle Cdn, ovvero le Content Delivery Network (in italiano reti di distribuzione dei contenuti). Si tratta di gruppi di server distribuiti in tutto il mondo che fanno capo a societ nate con il compito di creare repliche locali dei dati contenuti nei server centrali. Il motivo semplice: maggiore la distanza tra l’emittente (il server di Dazn in questo caso) ed il ricevente (il tifoso), maggiore la possibilit che si verifichino problemi o rallentamenti. Le Cdn creano repliche dei dati in modo da distribuirli al meglio, per ridurre la latenza e per evitare un sovraccarico del server centrale dovuto ad un eccesso di richieste: sono questi server distribuiti che ripartiscono infine i dati agli utenti sulla base della loro provenienza geografica. In sostanza le Cdn collaborano tra loro al fine di garantire la rapida trasmissione dei contenuti via internet. Con una metafora, questi gruppi di server sono paragonabili agli sportelli automatici delle banche: pi ce ne sono in una zona, meno code si vengono a formare. Il problema quindi da ricercarsi nella topologia delle reti. Le Cdn in generale funzionano bene a livello globale, ma quando le prestazioni devono concentrarsi in un solo Paese (come l’Italia) ed in streaming live a milioni di persone (a differenza di servizi che operano in genere in differita come YouTube o Netflix) cambia tutto perch c’ il rischio di non avere un numero sufficiente di Pop (Point of Presence, ovvero punti di accesso alla rete in grado di incanalare il traffico agli utenti) con gli Ixp (Internet Exchange Point, punti fisici di interscambio che permettono ai fornitori di servizi internet di scambiare traffico tra loro e consentono l’incontro tra gli operatori e le Cdn). Le Cdn posizionano i server negli Ixp: l’elemento critico risiede nella “posizione” dei provider rispetto agli Ixp. In particolar modo, il servizio funziona correttamente proprio se i provider sono presenti nello stesso Internet Exchange utilizzato dalle Cdn.

5 gennaio 2023 (modifica il 5 gennaio 2023 | 17:20)

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