De Luca: «Il Nord vuole accaparrarsi i fondi destinati a noi»

De Luca: «Il Nord vuole accaparrarsi i fondi destinati a noi»

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la polemica Mezzogiorno, 8 novembre 2022 – 09:44 Il governatore: venti miliardi di Fsc bloccati da sei mesi di Angelo Agrippa Dove si smarrisce il senso della proposta, o la necessità di reagire con una convincente controproposta, è la protesta a prendere il sopravvento. Vincenzo De Luca torna a stendere una pennellata di indignazione sul dibattutissimo tema dell’Autonomia differenziata e denuncia il sospetto che un’altra manovra fedifraga ed egoistica si stia preparando al Nord contro il Sud. «Dobbiamo recuperare — dice alla presentazione del dossier Caritas — il divario di infrastrutture, scuole, asili nido. Se non ce la fanno i Comuni lo faccia il Governo nazionale. Perché sappiamo che senza un impegno straordinario il Sud è perduto. Non si parla più di questo in alcun partito, ma io sottolineo invece che al Sud non serve il 40% del Pnrr, ma il 60-70%. Invece tutto è fermo: da sei mesi sono bloccati i 20 miliardi del Fondo Sviluppo e Coesione per il Sud e stanno cercando di portarli al Nord. Abbiamo anche ricevuto una lettera, qualche giorno fa, dal ministro delle Politiche europee sui fondi europei non spesi del ciclo 2014-20: stanno lavorando per prendersi i fondi Fsc, di cui la Campania dovrebbe ricevere 5,5 miliardi, e portarli al Nord. Non so alla fine cosa deciderà il Governo, ma noi faremo la guerra nucleare. Non so dove arriveremo. Ma combattiamo per avere le stesse risorse degli altri cittadini italiani. È sconvolgente». Maggioranza e opposizioneInsomma, il presidente della Regione non molla. Non ha alcuna intenzione di ribattere nel merito all’iniziativa del ministro per le Autonomie, il leghista Roberto Calderoli. Anzi, lo definisce persino «persona gradevole». Ma preferisce respingere ogni invito, anche prima di riceverlo. Benché non perda occasione, ogni volta, di ribadire che anche lui ha presentato una proposta di adesione al progetto di Autonomia differenziata. E che quindi non sono soltanto Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna le regioni incamminatesi verso questa direzione. «Il Governo dovrebbe dare incentivi per gli investitori nel Sud, togliere il pagamento dei contributi a chi investe nel Mezzogiorno — incalza il presidente della giunta regionale —. E dovremmo avere il coraggio di aprire una sorta di Cassa per il Mezzogiorno per quei fondi che i Comuni non riescono a investire». De Luca se la prende anche contro i partiti, di maggioranza e di opposizione, colpevoli, a suo dire, di aver eliminato dall’agenda politica la questione meridionale. «Non si parla più di Sud in alcun partito — aggiunge —. Nella prima Repubblica non vi era segretario del Pci, del Psi o della Dc che non dedicava almeno un capitolo al Sud nella sua relazione congressuale. Oggi, nessuno lo fa più». PessimismoCerto, poi non manca l’occasione per compiacersi degli sforzi profusi finora e per celebrare il proprio impegno risolutivo, sebbene ammetta di essere «molto più pessimista» di tutte le classifiche sulla qualità della vita e sull’occupazione che dipingono un presente, ma soprattutto un futuro, a tinte fosche. «Provo grande angoscia a domandarmi ogni giorno cosa succederebbe in Campania se domani il presidente della Regione andasse al Creatore — confessa —. Mi chiedo cosa succederebbe nel sistema sanitario, al permanere di spinte clientelari a volte vergognose, al perdere l’orientamento di parlare chiaro ma dicendo che anche la vita sociale è fatta di diritti e doveri. Questo pensiero mi crea angoscia. Un’ angoscia — ripete — che cresceva molto dentro di me durante l’emergenza Covid. La Campania, nel corso della fase più acuta della pandemia, ha registrato un numero inferiore di decessi per Covid rispetto alle altre regioni, grazie ad ordinanze restrittive che hanno portato a registrare vere e proprie rivolte a Napoli. Rivolte sobillate dalla camorra, da farabutti politici. Ma ci siamo assunti la piena responsabilità nella linea di rigore che ha consentito al sistema sanitario di reggere. Oggi gli elementi di fiducia e speranza sono pochi e io sono pessimista, perché è talmente enorme il tema del Sud — ha sottolineato nelle sue conclusioni — a causa di un dato tanto pesante sulla disoccupazione, che diventa difficile riporre fiducia nella classe dirigente attuale. Abbiamo dirigenti politici penosi e imbarazzanti, che vanno dall’inconsistenza alla cialtroneria. E questo sia a centro, sia a destra, sia a sinistra. Dirigenti che non hanno capacità politica, qualità culturale e capacità di governo per affrontare davvero la questione meridionale». La newsletter del Corriere del MezzogiornoSe vuoi restare aggiornato sulle notizie della Campania iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui. 8 novembre 2022 | 09:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-11-08 08:44:00, Il governatore: venti miliardi di Fsc bloccati da sei mesi,

Pietro Guerra

Pietroguerra.com.com è un sito web dedicato alle notizie per il personale scolastico, docenti, dirigenti scolastici, personale ATA, personale educativo, genitori e studenti

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