Entrato in vigore il 1° novembre il decreto legge 162 approvato lo scorso 31 ottobre dal Consiglio dei Ministri. Il provvedimento, detto “anti-rave” introduce una nuova fattispecie di reato, l’“invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica”. Ci si chiede, in queste ore, se il decreto valga anche per le occupazioni scolastiche. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sul Corriere spiega intanto che l’obiettivo di queste norme è “allinearci alla legislazione degli altri Paesi europei anche ai fini di dissuadere l’organizzazione di tali eventi che mettono in pericolo soprattutto gli stessi partecipanti” e “finiscono per tenere in scacco intere zone, pregiudicando attività commerciali e viabilità”.
“L’invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica – si legge nel decreto – consiste nell’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati, commessa da un numero di persone superiore a cinquanta, allo scopo di organizzare un raduno, quando dallo stesso può derivare un pericolo per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica”. Pena importante per gli organizzatori e i promotori dell’evento: si prevede la reclusione da 3 a 6 anni; per chi si limita a partecipare la pena è ridotta.
Decreto anti-rave, PD: “In teoria pene altissime anche per chi promuove proteste in scuole e università”
Sebbene il decreto parli specificatamente di “raduni illegali”, per la deputata del PD, Rachele Scarpa il nuovo articolo del codice penale prevede “pene altissime (fino a 6 anni di reclusione) comminabili in teoria anche a chi promuove una protesta a scuola, in un’università, in un luogo di lavoro o organizza una protesta in piazza”.
Decreto anti-rave, Piantedosi: ‘Si punta solo a contrastare rave illegali”
Piantedosi però sul Corriere precisa: “Si punta solo a contrastare i rave illegali. Trovo invece offensivo attribuirci la volontà di intervenire in altri contesti, in cui si esercitano diritti costituzionalmente garantiti a cui la norma chiaramente non fa alcun riferimento. In ogni caso la conversione dei decreti si fa in Parlamento, non sui social. In quella sede ogni proposta sarà esaminata dal governo”.
Poi aggiunge: “Questo governo ha ottenuto un forte mandato elettorale dai cittadini su temi precisi. So cosa devo fare. La tutela della sicurezza è una priorità per la coalizione che ha vinto le scorse elezioni. Occorre agire su più fronti contemporaneamente, rafforzando la presenza delle forze di polizia nelle nostre città ma anche affrontando questioni come il degrado urbano, le fragilità e le marginalità, le difficoltà dei nostri giovani, operando insieme con il mondo della scuola e della cultura”.
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Entrato in vigore il 1° novembre il decreto legge 162 approvato lo scorso 31 ottobre dal Consiglio dei Ministri. Il provvedimento, detto “anti-rave” introduce una nuova fattispecie di reato, l’“invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica”. Ci si chiede, in queste ore, se il decreto valga anche per […]
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