Cosa prevedeva il decreto  sulle case abusive di Ischia

Cosa prevedeva il decreto sulle case abusive di Ischia

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di Fabrizio GeremiccaCirca 10mila condanne passate in giudicato, le demolizioni? Ferme a poco più del 2% Cosa prevedeva il decreto Genova del 2018 sulle case abusive di Ischia? «A quella norma ho lavorato io — risponde Bruno Molinaro, l’avvocato ischitano specializzato nella difesa di chi ha costruito immobili abusivi — ed ho fatto avere il testo ai sindaci che erano in contatto con Matteo Salvini e Luigi Di Maio. L’articolo 25 ha introdotto una corsia preferenziale per l’esame delle domande di sanatoria delle case danneggiate o distrutte dal sisma del 2017. Ha inoltre stabilito che le istanze sarebbero state esaminate tutte sulla base dei parametri dei condoni del 1985, quello Craxi-Nicolazzi, e del 1994, il primo del governo Berlusconi, anche se gli abusi erano stati realizzati in epoca successiva, purché fino al 31 marzo 2003». Particolare tutt’altro che trascurabile, perché se la prima e la seconda sanatoria impedivano di condonare solo gli immobili realizzati ex novo in zone a vincolo di inedificabilità assoluta, la norma del 2003 bloccava il condono anche per le case abusive edificate in zone soggette a vincolo di inedificabilità relativa. Il condono del 2003 imponeva, inoltre, vincoli più stringenti relativamente alle volumetrie condonabili». Quante sono nel complesso le domande di condono edilizio presentate ad Ischia dal 1985? «Circa 27.000 — risponde Sergio Costa, l’ex ministro dell’Ambiente che da generale dei carabinieri forestali ha svolto sull’isola numerose attività d’indagine relative proprio all’abusivismo edilizio —. In questo dato, naturalmente, c’è tutto: dalla singola stanza edificata senza permesso alla casa costruita ex novo senza licenza. Ne ho viste molte realizzate sui crinali della montagna franosa o lungo i percorsi di scolo delle acque». Aggiunge Costa: «Le istanze di sanatoria che sono state esaminate ad Ischia e sulle quali c’è stata una decisione sono ad oggi circa 1.300». Su 27.000 domande, quante sono quelle relative a nuove abitazioni? «Secondo statistiche degli uffici comunali costituiscono almeno la metà del totale: 13.500. In sostanza almeno 13.500 appartamenti sono sorti senza alcuna licenza edilizia. Nel complesso i vani presenti sull’isola sono 90.000. Le dimensioni degli immobili realizzati abusivamente variano dai 60 ai 120 metri quadrati». Come sono distribuite le domande di condono edilizio tra i sei Comuni dell’isola? «Legambiente fornisce alcuni dati, relativi a tre dei sei Comuni: a Forio 8.530 istanze; a Casamicciola 3.506 domande di condono; a Lacco Ameno 1.910. L’associazione ambientalista stima che dopo il decreto Genova del 2018 il numero di fabbricati danneggiati che hanno fatto richiesta di sanatoria sia stato di circa un migliaio». Quante sono le ordinanze di demolizione relative agli immobili abusivi realizzati ad Ischia e quante di esse sono state finora eseguite? «Quelle amministrative emanate dai Comuni sono migliaia, ma nessuna è stata mai portata a termine. Quelle che scaturiscono da una sentenza penale di condanna passata in giudicato sono circa 10.000. Tra esse è stato eseguito però poco più del due per cento, anche per una difficoltà a reperire le risorse economiche indispensabili. Funziona così: la Procura chiede ai Comuni di attivarsi presso la Cassa depositi e prestiti, la quale deve anticipare i soldi alle amministrazioni comunali, le quali a loro volta li dovrebbero mettere a disposizione del magistrato. I Comuni, però, spesso sono tutt’altro che attivi, sia per motivi di consenso sia perché non è facile poi recuperare le somme dal responsabile dell’abuso edilizio». 28 novembre 2022 (modifica il 28 novembre 2022 | 08:45) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-11-28 06:20:00, Circa 10mila condanne passate in giudicato, le demolizioni? Ferme a poco più del 2%, Fabrizio Geremicca

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