Definizione del Patto formativo individuale: un esempio di regolamento per il funzionamento della Commissione

Definizione del Patto formativo individuale: un esempio di regolamento per il funzionamento della Commissione

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Il Regolamento della Commissione per il Patto Formativo può essere definito in ottemperanza alla normativa vigente in materia di istruzione degli adulti. Tutti gli adulti che rientrano nel sistema di istruzione per conseguire uno dei titoli di studio previsti dall’ordinamento chiedono, infatti, contestualmente all’atto dell’iscrizione, il riconoscimento dei crediti ai fini della stipula del Patto Formativo Individuale.

Il processo di riconoscimento dei crediti e la definizione del Patto formativo individuale è realizzato da una apposita Commissione che ha sede nei CPIA in base al D.P.R. 263/2012. Il Regolamento della Commissione Provinciale per il patto formativo viene definito in ottemperanza alla normativa vigente in materia di istruzione in età adulta (DPR 263/2012) e di autonomia scolastica nonché a quelle parti delle Linee Guida (3.3) che si riferiscono alla già menzionata Commissione.

La normativa

  • Legge 28 giugno 2012, n.92 – Riforma del mercato del lavoro;
  • DPR 263 del 29 ottobre 2012 – Regolamento recante norme generali per la ridefinizione dell’assetto organizzativo didattico dei Centri d’istruzione per gli adulti, ivi compresi i corsi serali;
  • Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea del 20 dicembre 2012 sulla convalida dell’apprendimento non formale e informale;
  • Decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13 – Standard minimi di servizio del sistema nazionale di certificazione delle competenze;
  • Decreto Interministeriale 12 marzo 2015 – Linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento a sostegno dell’autonomia organizzativa e didattica dei CPIA;
  • Intesa Conferenza Stato-Regioni del 22 gennaio 2015 – schema di decreto interministeriale per definire il quadro operativo per il riconoscimento a livello nazionale delle qualificazioni regionali e delle relative competenze;

La Commissione per la definizione del Patto formativo individuale

Tra le Istituzioni Scolastiche – si legge nel ben articolato “Regolamento” predisposto dal “Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti – CPIA” di Crotone diretto con competenza dalla Prof.ssa Maria Rosaria Longo – può essere costituita una Commissione che, sulla base delle procedure indicate in apposito Regolamento, ha il compito di valutare le competenze e le abilità acquisite da giovani e adulti, di riconoscere e attribuire crediti, di individuare il gruppo di livello dove effettuare l’iscrizione.

La Commissione ha il compito di predisporre “misure di sistema” di cui all’art.3, comma 4 del DPR 263/2012, finalizzate a:

  • favorire gli opportuni raccordi tra i percorsi di istruzione di primo e secondo livello;
  • predisporre un efficace sistema di accoglienza e primo orientamento dei giovani e degli adulti che intendono rimettersi in un percorso d’istruzione;
  • mettere in essere azioni di orientamento in itinere e ri-orientamento alla scelta formativa per gli studenti che ne necessitano;
  • definire criteri e modalità per la gestione della carriera scolastica degli studenti disciplinando, nel rispetto della legislazione vigente, le iscrizioni, le frequenze, le certificazioni, la documentazione, la valutazione, il riconoscimento degli studi compiuti in Italia e all’estero, la valutazione dei crediti e dei debiti formativi, la partecipazione a progetti territoriali e internazionali, la realizzazione di scambi formativi internazionali;
  • considerare i fabbisogni formativi del territorio in funzione della ridefinizione o della costruzione di profili professionali e di percorsi formativi coerenti con la necessità dei contesti sociali e di lavoro.

La Commissione valuta e riconosce crediti derivanti da apprendimenti formali, non formali e informali, ai fini dell’inserimento in un determinato gruppo di livello, per valorizzare le esperienze pregresse di cui l’adulto è portatore e per ridurre il percorso di studi utile a conseguire i titoli previsti in uscita dai percorsi istituzionali di istruzione degli adulti.

Composizione della commissione

La Commissione, presieduta dal Dirigente Scolastico del CPIA presso cui è incardinata – si legge nel ben articolato “Regolamento” predisposto dal “Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti – CPIA” di Crotone – può essere composta dai docenti referenti dei percorsi di alfabetizzazione e apprendimento della lingua italiana e dai docenti dei percorsi di primo e secondo livello e dai Dirigenti scolastici firmatari dell’Accordo di rete. E’ articolata in sezioni funzionali alla specificità degli assetti organizzativi e didattici relativi rispettivamente ai percorsi di istruzione degli adulti di cui all’art. 4, comma 1, lettera a), b) e c), DPR 263/12.

La Commissione può essere eventualmente integrata, senza maggiori oneri a carico della finanza pubblica, per la definizione del patto formativo individuale degli adulti stranieri, da mediatori linguistici o da esperti esterni provenienti dal mondo del lavoro, delle professioni, della ricerca scientifica e tecnologica e del terzo settore, in relazione alla tipologia di utenti e di percorsi.

Domanda di ammissione davanti alla commissione

Tutti i candidati adulti che vogliano rientrare nel sistema dell’istruzione e conseguire i titoli previsti dai percorsi istituzionali di istruzione degli adulti possono fare richiesta di valutazione e riconoscimento crediti presentando apposita domanda presso la segreteria di una delle scuole in rete. Un tutor accompagnerà il candidato nella fase di predisposizione di un dossier contenente la documentazione che la Commissione, nelle sue articolazioni, utilizzerà per il processo di attribuzione dei crediti. La Commissione, nelle sue articolazioni, potrà richiedere al candidato un colloquio/prove pratiche per accertare e verificare eventuali crediti derivanti da apprendimento informale e non formale. La domanda può essere presentata in qualsiasi momento dell’anno, compatibilmente con l’organizzazione dell’istituzione scolastica.

Modalità di funzionamento

Il processo per il riconoscimento delle competenze – si legge nel ben articolato “Regolamento”(che si allega) predisposto dal “Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti – CPIA” di Crotone – è articolato in tre fasi:

  • identificazione;
  • valutazione;
  • attestazione.

La fase di identificazione è finalizzata all’individuazione e messa in trasparenza delle competenze comunque acquisite nell’apprendimento formale, non formale e informale, riconducibili ad una o più competenze attese in esito al periodo didattico del percorso richiesto dall’adulto all’atto dell’iscrizione.

Accertamento del possesso delle competenze

La fase di valutazione è finalizzata all’accertamento del possesso delle competenze comunque acquisite nell’apprendimento formale, non formale e informale, riconducibili ad una o più competenze attese in esito al periodo didattico del percorso richiesto dall’adulto all’atto dell’iscrizione. Le suddette fasi si svolgono presso ciascuna sede associata al CPIA per i percorsi di I livello e presso ciascuna Istituzione scolastica della rete per i percorsi di II livello (scuole secondarie di 2° grado, in cui sono incardinati i corsi serali).

Nella fase di attestazione la Commissione certifica il possesso delle competenze, individuate e valutate nelle fasi precedenti da ciascun istituto scolastico, e le riconosce come crediti riconducibili a una o più competenze attese in esito al periodo didattico del percorso richiesto dall’adulto all’atto dell’iscrizione. Nel caso di attestazione di una o più competenze (punto b) o di tutte le competenze (punto a), la Commissione rilascia il Certificato di riconoscimento dei crediti che riconosce all’adulto il possesso delle competenze che compongono un percorso di studio di primo o di secondo livello e/o parti di competenze intese come abilità minime e conoscenze essenziali afferenti a specifiche Unità di apprendimento (UdA). Nel caso in cui la fase di valutazione abbia portato al riconoscimento solo di alcune competenze, l’utente ha diritto di vedersi riconosciuti i crediti riconducibili alle suddette competenze per l’esonero dalla frequenza di alcune parti del percorso stesso.

Personalizzazione del percorso di studio (misure di sistema): accoglienza e orientamento

L’inizio di ogni percorso rivolto agli utenti che si iscrivono presso i CPIA di Crotone e sedi serali è preceduto da una fase di accoglienza del corsista, seguito da altri momenti di orientamento in itinere, nella logica dell’accompagnamento e della formazione lungo tutto il percorso di apprendimento, attraverso:


attività di accoglienza, di ascolto, analisi dei bisogni e posizionamento- orientamento(analisi di situazione), azioni di tutoraggio e valutazioni individuali (propedeutiche alla elaborazione del Patto Formativo).


Per ciascun percorso di apprendimento è previsto il 10% del monte ore complessivo da dedicare ad attività di accoglienza/orientamento (colloqui, interviste, test…), per:

  • verificare esperienze pregresse dei corsisti
  • conoscere le motivazioni individuali e il fabbisogno formativo
  • accertare le competenze già acquisite
  • definire il patto formativo.

Il processo pedagogico

Essa può essere considerata come un processo pedagogico attraverso il quale sono garantite, a quanti si rivolgono ai corsi tenuti dal CPIA o ai percorsi istituiti presso le scuole secondarie di secondo grado, l’opportunità e la fruibilità di strutture, di insegnamenti, di procedure che rispondono ai principi del diritto all’ istruzione e alla formazione permanente.

A questo proposito – si legge nel ben articolato “Regolamento” predisposto dal “Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti – CPIA” di Crotone – si sottolinea che l’orientamento non è un momento limitato all’inizio delle attività didattiche, ma una pratica continua. Esso prosegue per l’intero anno scolastico, in quanto le esigenze formative dell’utente possono modificarsi relativamente a competenze acquisite nel percorso di istruzione intrapreso o a esigenze formative e di lavoro emerse nella vita di tutti i giorni. Importante registrare le attività di accoglienza/ orientamento svolte nelle singole discipline sul registro di classe o registro opportunamente predisposto al fine di renderle visibili e quantificabili in termini di ore.

Fad (Formazione a distanza)

Il nuovo sistema di istruzione degli adulti prevede che l’adulto possa fruire, a distanza, una parte del periodo didattico del percorso richiesto, in misura non superiore al 20% del monte ore complessivo del periodo didattico medesimo. Per fruizione a distanza si intende l’erogazione e la fruizione di unità di apprendimento (o parti di essa) in cui si articolano i percorsi di istruzione di cui all’art.4, comma 1 del DPR263/2012 mediante l’utilizzo delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione. A tal fine, le istituzioni scolastiche sedi di percorsi di istruzione per adulti provvedono alla realizzazione delle azioni indicate nelle Linee Guida adottate con DI 12 marzo 2015. In ogni caso – si legge nel ben articolato “Regolamento” predisposto dal “Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti – CPIA” di Crotone – la fruizione a distanza, pur nella diversificazione flessibile delle forme di attuazione, si svolge secondo specifiche tecniche e tecnologie definite dai CPIA sulla base dei criteri indicati nelle Linee Guida. La fruizione a distanza costituisce regolare frequenza ai fini della validità dell’anno scolastico, nei limiti di cui all’art.4, comma 9, lett. c del DPR263/2012, fermo restando che le verifiche riguardanti le valutazioni periodiche e finali sono svolte in presenza presso le istituzioni scolastiche che realizzano i percorsi di istruzione degli adulti secondo i criteri stabiliti dal DPR 263/2012. La formazione a distanza ha come caratteristica fondamentale quella di superare i limiti posti dall’assenza di un luogo fisico come l’aula tradizionale, semplificando la partecipazione ai corsi da parte di studenti e permettendo loro il raggiungimento di conoscenze, competenze ed abilità, svincolata dal tempo, dallo spazio e dai luoghi di fruizione dell’apprendimento.

Attività di autoformazione

L’ attività didattiche di autoformazione è una proposta didattica che va incontro a particolari necessità sia dell’utenza che delle istituzioni scolastiche. Essa, infatti, è rivolta ai corsisti che:

  • si iscrivono ai percorsi didattici del CPIA dopo l’inizio delle attività didattiche;
  • per motivi di lavoro o personali reali e valutati dal consiglio di classe non riescono a garantire la completa presenza giornaliera in classe;
  • non possono usufruire di tutti i docenti disciplinari sin dai primi giorni di scuola per motivi vari.

Questo studio autonomo è regolato dal docente disciplinare che predispone le modalità e i tempi di verifica consentendo di valutare la prestazione associata all’UDA. Inoltre, ciò rappresenta regolare frequenza.

Ore di regione cattolica

I quadri orari dei percorsi di istruzione – si legge nel ben articolato “Regolamento” predisposto dal “Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti – CPIA” di Crotone – prevedono l’insegnamento della religione cattolica, per un monte ore complessivo di 33 ore, per gli studenti che intendono avvalersene o la partecipazione ad attività e insegnamenti alternativi, la cui assegnazione agli assi culturali è rimessa all’autonoma programmazione collegiale del CPIA e degli Istituti Secondari sede dei corsi serali. Nella maggior parte dei casi i corsisti scelgono di non avvalersi di tale insegnamento per cui la scuola, in base alle esigenze dell’utenza e alle disponibilità di organico, realizza attività alternative coerenti con le finalità dei singoli percorsi. Naturalmente la fruizione di insegnamenti alternativi alla religione cattolica rappresenta regolare frequenza.

Regolamento per le Deroghe al monte ore previsto di frequenza per la validità del percorso formativo

Per l’accesso alla valutazione finale e al passaggio al periodo successivo è richiesta ai corsisti la frequenza di almeno il 70% del monte ore previsto dal Piano di Studio Personalizzato. Il Piano di Studio Personalizzato è dato dal monte ore complessivo del percorso, secondo le Linee Guida (decreto 12 marzo 2015), detratta la quota oraria utilizzata per attività di accoglienza ed orientamento (pari a non più del 10%) e di quella derivante dal riconoscimento dei crediti (pari a non più del 50%).

Il ruolo dei Consigli di Classe e/o di Livello

Il Consiglio di Classe e/o di livello per casi eccezionali – si legge nel ben articolato “Regolamento” predisposto dal “Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti – CPIA” di Crotone – può derogare dal limite posto al numero di assenze del monte ore pattuito, a condizione, comunque che tali assenze documentate non pregiudichino, a giudizio del consiglio di classe, la possibilità di procedere alla valutazione degli apprendimenti interessati.

Saranno proposte le seguenti deroghe:

  • Comprovati e gravi motivi di salute e lavoro
  • Terapie documentate per patologie sia di natura fisica sia psicologica
  • Gravissimi motivi familiari debitamente documentati
  • Ritardi e/o uscite anticipate dovute a motivi di organizzazione e di sicurezza per gli studenti della scuola carceraria, fino ad un massimo di 30 minuti
  • Uscite anticipate e entrate posticipate autorizzate dalla presidenza per motivi di trasporto -Allattamento e malattia certificata del figlio, nel suo primo anno di vita.
  • Mancata frequenza per periodi di studio, debitamente documentati, in altra istituzione scolastica.

Regolamento Commissione del Patto Formativo

, 2022-03-18 06:30:00, Il Regolamento della Commissione per il Patto Formativo può essere definito in ottemperanza alla normativa vigente in materia di istruzione degli adulti. Tutti gli adulti che rientrano nel sistema di istruzione per conseguire uno dei titoli di studio previsti dall’ordinamento chiedono, infatti, contestualmente all’atto dell’iscrizione, il riconoscimento dei crediti ai fini della stipula del Patto Formativo Individuale.
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