Delitto Luciana Biggi, minacce dal carcere per uccidere la gemella. «Deve passare per un incidente»

Delitto Luciana Biggi, minacce dal carcere per uccidere la gemella. «Deve passare per un incidente»

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di Alfio Sciacca

La rivelazione di un detenuto. Per il delitto del 2006 fu processato e poi assolto Luca Delfino, che ora è in carcere per aver ucciso un’altra ex fidanzata. Aumentata la sorveglianza alla donna

Ci sarebbe un progetto per uccidere anche Bruna Biggi, sorella gemella di Luciana assassinata nel 2006. Per quel delitto che si consumò in vico San Bernardo a Genova fu indagato e processato l’ex fidanzato di Luciana, Luca Delfino, che però in Corte d’Assise venne successivamente prosciolto per carenza di prove. Delfino attualmente è in carcere dove sta scontando 16 anni per la morte di un’altra sua ex fidanzata, Antonella Multari, uccisa con 44 coltellate nel centro di Sanremo. In quel caso Delfino venne fermato in flagranza di reato.

A svelare il progetto per uccidere la sorella di Luciana Biggi è stato un detenuto rinchiuso in un istituto di pena lontano dalla Liguria. A dare per primo la notizia è stato il «Secolo XIX», secondo il quale l’agguato sarebbe stato organizzato «simulando un incidente». Gli inquirenti non aggiungono altro. In ogni caso è certo che sono scattate misure di protezione per Bruna Biggi. La questura ha disposto dei servizi di vigilanza attorno alla sua abitazione con controlli su eventuali sospetti che si aggirano in zona.

Bruna Biggi era legatissima alla sorella gemella ed ha vissuto con grande travaglio tutte le fasi del processo, sperando fino all’ultimo che venissero accertare le responsabilità di Luca Delfino e che si arrivasse alla sua condanna. «Spero che buttino via la chiave» disse prima della doccia fredda dell’assoluzione, arrivata dopo la richiesta del pm di condannarlo a 25 anni di carcere.

La notizia del progetto di agguato partito dal carcere ha fatto subito ipotizzare che dietro possa esserci la mano di Luca Delfino. Ma gli inquirenti, al momento, non hanno alcun riscontro in tal senso ed anche il suo avvocato Riccardo Lamonaca esclude «ogni suo coinvolgimento». Per il legale Delfino sta scontando la sua pena e conferma che presto chiederà «il conteggio dei periodi di detenzione» in vista di una possibile scarcerazione. Attualmente ha già passato in carcere quindici anni e, grazie e agli sconti di pena automatici per buona condotta, potrebbe tornare in libertà nel giro di un anno.

Eppure anche in carcere era stato sospettato di altri reati. N el 2018 un compagno di cella lo denunciò per violenza sessuale e stalking, ma dopo il processo d’appello venne assolto. A suo carico, oltre la condanna per il delitto di Antonella Multari, ne ha un’altra a due anni e mezzo per ricettazione. Per lui era stato disposto anche un periodo di detenzione in un ospedale psichiatrico giudiziario. Strutture che però dal 2015 in Italia non esistono più.

30 giugno 2022 (modifica il 30 giugno 2022 | 12:29)

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, 2022-06-30 21:59:00, La rivelazione di un detenuto. Per il delitto del 2006 fu processato e poi assolto Luca Delfino, che ora è in carcere per aver ucciso un’altra ex fidanzata. Aumentata la sorveglianza alla donna, Alfio Sciacca

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