Delmastro indagato, Meloni: Non vedo ragioni per cui debba dimettersi

Delmastro indagato, Meloni: Non vedo ragioni per cui debba dimettersi

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di Monica GuerzoniE sulla giustizia chiede agli alleati di abbassare i toni Andrea Delmastro Delle Vedove non si muove di un millimetro. Convinto di non aver commesso alcun reato, il sottosegretario indagato si dice tranquillo, ha fiducia nei magistrati e non ha la minima intenzione di fare un passo indietro. D’altronde, anche per Palazzo Chigi deve restare incollato alla poltrona di via Arenula. Giorgia Meloni lo ha detto nei giorni della bufera politica sul caso Cospito e lo ripete in queste ore di febbre alta: Non vedo ragioni per cui Delmastro debba dare le dimissioni. Nell’entourage della premier il fulmine se lo aspettavano, ma non per questo ha innescato meno fiamme. una cosa vergognosa, grottesca e ridicola, attacca un fedelissimo di alto rango e osserva come questi qua, i magistrati della Procura di Roma, abbiano lasciato fuggire la notizia dal palazzo, il che la dice lunga sulla loro seriet. La tensione cos alta che c’ chi accredita scintille tra Delmastro e il sottosegretario alla presidenza, Alfredo Mantovano, che mercoled, alla vigilia dell’avviso di garanzia, si erano visti ai piani alti per parlare. Se lo aspettavano, o forse sapevano. A Palazzo Chigi non c’ stupore e nessuno, dalla premier in gi, pensa di dar seguito alla decisione dei magistrati: Vogliono farci innervosire, ma non cadremo in trappola. Delmastro non un esponente qualunque del governo, l’ex legale di Meloni ed il punto di riferimento di Fratelli d’Italia in fatto di giustizia. Il giorno del chiarimento tra Meloni e Nordio c’era anche lui al tavolo con la premier: una presenza che conferma quanto sia delicata per il governo la posizione del sottosegretario e avvocato di Vercelli. L’apertura di un’indagine per rivelazione del segreto d’ufficio a carico del sottosegretario con delega al Dap non era scontata. Eppure i colleghi di Fratelli d’Italia assicurano che la decisione dei magistrati di ascoltare Delmastro a sua tutela sia la cosa pi normale del mondo. il tentativo di ridimensionare, anche per stemperare l’imbarazzo. La prima reazione il silenzio. Le agenzie di stampa si riempiono di voci delle opposizioni che invocano le dimissioni, mentre da destra nessuno parla. Finch i due capigruppo, Foti e Malan, provano a diffondere la certezza che tutto sar chiarito in tempi brevi. Il problema che a chiarire la posizione del sottosegretario Delmastro e di Giovanni Donzelli — il coordinatore di FdI che aveva attaccato il Pd in Aula diffondendo il senso degli scambi tra l’anarchico e i mafiosi — aveva provveduto appena due giorni fa il ministro della Giustizia. Per il Guardasigilli i documenti rivelati non sono secretati e i suoi colleghi di governo ritengono lo abbia affermato con solide argomentazioni, ma i magistrati di Roma non sembrano altrettanto convinti. I dubbi ovviamente serpeggiano anche a destra, tanto che gli stessi capigruppo provano a spostare l’attenzione sul fatto che dai palazzi di giustizia sia uscita la notizia dell’indagine a carico di Delmastro. E dentro FdI c’ il timore che possa finire indagato anche Donzelli. E c’ fibrillazione nella maggioranza dopo l’assoluzione di Silvio Berlusconi. L’ex premier, che aveva giudicato con durezza la performance di Donzelli e Delmastro, ha accolto con indifferenza la notizia che il sottosegretario indagato. Ma sulla proposta di una commissione d’inchiesta sull’uso politico della giustizia il fondatore di Forza Italia non molla. I suoi alzano i toni fino a gridare, come ha fatto Maurizio Gasparri, che la magistratura il cancro del Paese. Meloni per non vuole saperne, in sostanza la pensa come la ministra del Turismo, Daniela Santanch: Che senso avrebbe, in un momento come questo?. E il silenzio di Matteo Salvini da molti letto come un no alla commissione. Per la premier la priorit la riforma della giustizia. Perch Nordio possa andare avanti senza altri inciampi, spiega un ministro, fondamentale abbassare i toni, evitare di mettere due dita negli occhi ai magistrati e guardarsi bene dal costruire un palcoscenico per far tornare Berlusconi protagonista. 17 febbraio 2023 (modifica il 17 febbraio 2023 | 07:42) © RIPRODUZIONE RISERVATA , , https://www.corriere.it/rss/politica.xml,

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