Di Maio, due ore a casa di Sala: «Abbiamo tante idee in comune»

Di Maio, due ore a casa di Sala: «Abbiamo tante idee in comune»

Spread the love

di Andrea SenesiIl ministro degli Esteri: «Avanti su un progetto per aggregare, ci rivedremo». E incontrerà altri sindaci La strana coppia. Beppe Sala e Luigi Di Maio, il sindaco e il ministro. Il faccia a faccia doveva rimanere segreto, come sede del rendez-vous era non a caso stata scelta l’abitazione privata del sindaco, in una via defilata nel cuore di Milano. Bocche cucite anche alla fine del colloquio, durato poi quasi due ore. Il ministro è in tour per coagulare sponsor eccellenti intorno al nuovo soggetto politico nato dalla scissione dal M5s e nelle prossime settimane vedrà altri amministratori locali, in giro per l’Italia. Ma Milano era considerata una tappa fondamentale, quasi il campo centrale della sfida appena lanciata, perché Sala, che pure ripete di voler continuare a fare il sindaco, è stato individuato fin dal primo minuto come uno dei possibili protagonisti della nuova proposta liberal-riformista. Nel giorno del compleanno, tornato a Roma dopo le due ore di colloquio milanesi, Di Maio confiderà la sua soddisfazione: «L’incontro è andato molto bene, Beppe è una figura preziosa. Abbiamo tante idee comuni e per questo andremo avanti a piccoli passi per questo progetto che deve aggregare. Per farlo dobbiamo mettere a punto i temi e le nuove idee. Sicuramente avremo contatti costanti e ci rivedremo nelle prossime settimane». Sala e Di Maio ora si stimano. Ma non è stato sempre così. Qualche anno fa i toni tra i due erano tutt’altro che flautati. «Chiudere i negozi la domenica? Lo facessero ad Avellino, qui a Milano non ci rompano le palle», replicò il sindaco all’allora vicepremier grillino. Era il novembre del 2018. Poi il lento disgelo. A maggio scorso i due si incontrano a New York. «Piacevole scambio di vedute. Concordi sulla necessaria e importante sinergia tra tutti i livelli istituzionali», disse Di Maio. Alla vigilia dei ballottaggi Sala commentò invece la scissione del M5s avviata dal ministro degli Esteri. «Tra i giovani politici è uno che è cresciuto, ha fatto il suo percorso, lo guardo con attenzione. Bisogna giudicare le persone non solo dal passato ma anche dal potenziale». Terminato il colloquio con Di Maio, a casa del primo cittadino si presenta poi Benedetto Della Vedova. Il segretario di Più Europa (e sottosegretario agli Esteri) giura però di essere lontano dalla traiettoria politica del ministro. «Noi andiamo per la nostra strada con Emma Bonino e Carlo Calenda». E Sala? «Lui è un eccellente sindaco di questa città, per il momento». L’ex manager di Expo possibile regista di una nuova forza lontana dai populismi, d’impostazione liberal-democratica, che coniughi diritti civili e temi sociali e metta al centro le sfide ambientali. Intenzioni ribadite qualche giorno fa: «Sono il sindaco di Milano e continuerò a svolgere questo ruolo. La politica ora è la mia vita e lo sarà certamente anche in futuro. Per questo parlo con tutti e sono interessato al futuro del mio Paese». Dura però la vita del federatore. «Mi sfugge come Sala possa pensare che un tandem con Di Maio porti qualche beneficio al Paese. Il centro come ricettacolo di ogni trasformismo non è un progetto politico ma un ufficio di collocamento. Di quelli gestiti dai navigator», scolpisce Carlo Calenda, subito dopo la notizia del faccia a faccia della strana coppia. 6 luglio 2022 (modifica il 6 luglio 2022 | 22:18) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-07-06 20:19:00, Il ministro degli Esteri: «Avanti su un progetto per aggregare, ci rivedremo». E incontrerà altri sindaci, Andrea Senesi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.