di Francesca Scorcucchi
L’attrice è protagonista della miniserie in onda negli Usa, scritta dalla collega Kathleen Robertson
«L’industria cinematografica per lungo tempo ha permesso che certi cattivi comportamenti fossero accettabili se non addirittura alla moda. Non solo tollerati ma applauditi». Diane Kruger sa di cosa parla quando critica Hollywood perché certi cattivi comportamenti li ha messi in pratica interpretando Joyce Holt, presidente di una casa di produzione cinematografica in «Swimming with Sharks» , miniserie tv scritta dalla collega Kathleen Robertson, in onda negli Usa sul canale streaming Roku.
Joyce è spietata con la sua assistente (Kiernan Shipka) al punto da provocarne la reazione fino a sfociare nel dramma. Nel 1994 era uscito lo stesso film («Il prezzo di Hollywood») dal punto di vista maschile. «La vicenda di Weinstein è accaduta mentre stavo scrivendo questa sceneggiatura — dice Robertson —. Non è stato facile fare una storia che fosse personale e non un manifesto politico di quello che stava avvenendo».
Dal racconto emerge un confronto generazionale fra il modo di pensare di Joyce e quello della sua assistente: «Quello che per le ragazze della mia generazione era accettabile, che le costringeva a abbozzare di fronte a certi comportamenti, ora non lo è più — interviene Kruger —. Noi donne abbiamo lottato duramente per essere nelle posizioni di vertice. Questa lotta ha un costo. Alla fine posticipiamo altri aspetti della nostra vita e questo crea altri problemi. Quando tu aspetti troppo per avere un figlio poi anche concepire diventa un problema. È così per la mia Joyce e lo è stato per me». Kruger, fidanzata con l’attore Norman Reedus, è diventata madre solo tre anni fa a 42 anni.
29 aprile 2022 (modifica il 29 aprile 2022 | 20:14)
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, 2022-04-29 18:15:00, L’attrice è protagonista della miniserie in onda negli Usa, scritta dalla collega Kathleen Robertson, Francesca Scorcucchi