La Regione Toscana, rappresentata dall’assessora all’Istruzione Alessandra Nardini, ha confermato la sua forte contrarietà alla proposta del Governo riguardo al dimensionamento scolastico.
La Regione ha annunciato di voler ricorrere davanti alla Corte Costituzionale contro le nuove disposizioni di riorganizzazione della rete scolastica contenute nell’ultima legge di bilancio. Questa decisione è motivata dalla convinzione che tali norme ledano le competenze regionali in materia di istruzione e autonomia scolastica, così come i principi di leale collaborazione e sussidiarietà.
Le norme contestate individuano i parametri correttivi per determinare e ripartire i contingenti dei dirigenti scolastici, prevedendo una riduzione degli organici da parte dello Stato in modo unilaterale. Ciò comporterà la fusione di numerosi istituti senza la possibilità di intervento da parte della Regione. Inoltre, viene stabilito che lo Stato potrà esercitare il potere sostitutivo nella distribuzione degli organici tra le Regioni nel caso in cui non si raggiunga un accordo entro il 31 maggio all’interno della Conferenza Unificata.
Ora la Commissione Istruzione, Università e Ricerca, insieme alla Conferenza delle Regioni e alla Conferenza Unificata, è chiamata a valutare lo schema di decreto che definisce i criteri per la determinazione del contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi per il triennio 2024-2027.
L’assessora Alessandra Nardini ha ribadito la sua contrarietà a questa proposta sia in Commissione sia durante l’incontro con il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. Secondo Nardini, la scelta del Governo penalizza la scuola, che invece avrebbe bisogno di forti investimenti anziché di tagli. Questa decisione solleva preoccupazioni sulla qualità della didattica e sugli occupati nel settore.
L’assessora ha espresso la sua opposizione a questa scelta in diverse sedi, avendo tenuto contatti stretti con le organizzazioni sindacali e con le rappresentanze dei Comuni e delle Province. Nardini sostiene che il Governo stia scaricando sulle Regioni la responsabilità di tagliare le autonomie scolastiche, invece di offrire la flessibilità necessaria per affrontare situazioni di criticità. La scuola dovrebbe essere al centro dell’attenzione delle istituzioni a tutti i livelli, soprattutto dopo gli anni difficili che abbiamo affrontato. La Regione Toscana continuerà a opporsi a questa scelta in ogni sede disponibile.
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