Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, guida il fronte riguardo il dimensionamento scolastico. La Manovra 2023, come è noto, prevede che il 70% degli accorpamenti scolastici avverrà nel Mezzogiorno a causa del calo demografico, con la Campania che avrà il maggior numero di istituti accorpati (146).
Ci saranno perdite di posti di lavoro: circa 500 Ata e 292 dirigenti. Se non si raggiungerà un’intesa entro maggio 2023 alla Conferenza delle Regioni, il ministero dell’Istruzione deciderà entro giugno.
L’assessore regionale all’Istruzione, Lucia Fortini, ha lanciato l’appello “Salviamo la scuola pubblica” con un’assemblea pubblica perché “solo se siamo forti e uniti potremo salvare le nostre comunità scolastiche”. La risposta del mondo scolastico è stata positiva e il presidente della Regione ha deciso di perseguire una linea dura, annunciando che “impugnerà dinanzi alla Corte Costituzionale il provvedimento del governo per il dimensionamento scolastico”. In seguito, la giunta regionale ha approvato la delibera per impugnare il comma della finanziaria sul dimensionamento e presenterà il ricorso entro fine febbraio.
L’assessore Fortini, segnala Il Mattino, ha affermato che “ridurre le autonomie scolastiche significa meno dirigenti scolastici, direttori amministrativi e personale Ata, e in futuro anche meno docenti”. Ha anche condiviso questo timore con il collega della Regione Puglia, Sebastiano Leo, che ha dichiarato che “non abbiamo condiviso le scelte del governo sulla scuola. È il momento di essere uniti e protestare contro chi non tiene presente le esigenze delle Regioni”.
Assunta Barbieri, del liceo Buchner di Ischia, afferma che con gli accorpamenti, una collega ha 12 plessi da gestire: “Noi dirigenti operiamo in condizioni difficili e spesso estreme, ma questa situazione non è più sostenibile”. Gennaro Pezzurro, rappresentante dell’Osservatorio regionale sulla disabilità, prevede che gli studenti disabili saranno costretti a spostamenti complessi, con la conseguenza che potrebbero non andare più a scuola.
I sindacati hanno mostrato solidarietà in questa lotta: presenti alla manifestazione Ottavio De Luca della Cgil, Rosanna Colonna della Cisl, Roberta Vannini della Uil, Domenico Ciociano di Gilda, Stefano Cavallini dell’Anief e Francesco De Rosa dell’Anp.
Stefano Pisani di Anci Piccoli Comuni grida che “l’ultimo tassello per annientare e desertificare questi luoghi è la scuola”, mentre Carlo Marino di Anci Campania promette che “siamo qui per una battaglia da fare insieme”.
Il presidente De Luca definisce la battaglia in poche parole: “Impugneremo il provvedimento del governo per il dimensionamento scolastico presso la Corte Costituzionale. Speriamo che altre regioni ci seguano. Ma intanto, diciamo “no” ai tagli e non facciamo alcun dimensionamento. Dobbiamo essere uniti, perché abbiamo capito cosa vogliono fare: privatizzare la scuola e spezzare l’Italia in due”. E al ministro Valditara chiede: “Serve 8 miliardi di euro per equiparare i docenti italiani alla media europea. Beh, dovrete trovarli”.