“Invito il presidente della Regione Puglia a seguire la linea del governatore della Campania, che ha deciso di impugnare la decisione del governo sul dimensionamento della scuola davanti alla Corte Costituzionale. Ancora una volta il Sud è il più colpito dalle scelte dell’esecutivo.”
È l’appello accorato che il segretario regionale di Snals Puglia, Vito Masciale, rivolge a Michele Emiliano in queste ore di forte preoccupazione per il destino di circa 40 istituti scolastici pugliesi che, secondo i criteri stabiliti dall’art.99 della Legge di Bilancio 2023, rischiano di perdere l’autonomia. Al momento, sul tema si è pronunciato l’assessore regionale alla Scuola Sebastiano Leo, dichiarando alla stampa di essere favorevole a far fronte comune con gli amministratori del Sud in questa battaglia.
Gli Uffici scolastici regionali e provinciali hanno iniziato a pubblicare i piani di dimensionamento scolastico per l’anno 2023/24 e risulta evidente che le fusioni riguarderanno soprattutto il Mezzogiorno. Secondo le stime, la Puglia sarà tra le regioni più colpite, insieme, appunto, a Campania, Sicilia, Calabria, e Sardegna.
Questi territori risentono, tra l’altro, anche di un pesante calo demografico.
È previsto che entro maggio la Conferenza delle Regioni trovi un’intesa sulle tabelle relative al dimensionamento. Diversamente, il ministero dell’Istruzione deciderà entro giugno. Entro l’anno, comunque, l’iter dovrà essere completato e gli accorpamenti decisi.
Anche se la norma avrà effetto principalmente a partire dal 2024/2025, già dal prossimo settembre molti istituti si troveranno a dover condividere il dirigente.
“Questo avrà grosse ricadute occupazionali sul contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi, che verrà calcolato sulla base di un coefficiente tra i 900 e i 1000 alunni. – spiega Masciale – In questo momento il dialogo tra istituzioni e parti sociali è quanto mai determinante”.