di Cristina Marrone
L’emergenza che potrà portare a infertilità riguarda tutti i Paesi del mondo. Il tasso di decrescita è dell’1,1% all’anno. Sempre più coppie hanno difficoltà ad avere figli in modo naturale
La concentrazione di spermatozoi negli uomini non sterili si è ridotta della metà negli ultimi cinquanta anni. È l’allarmante risultato di una metanalisi pubblicata sulla rivista Human Reproduction Update che conferma una precedente ricerca allargando l’indagine a più Paesi. Dato ancora più inquietante è che la diminuzione degli spermatozoi sta addirittura accelerando con un tasso di perdita di 1,1% all’anno. L’emergenza è globale e non riguarda solo i Paesi occidentali ma coinvolge l’intero globo compresi America Latina, Africa, Asia finora meno toccati dal decremento demografico. Lo studio, condotto dall’epidemiologo israeliano Hagai Levine, aggiorna la ricerca del 2017 che era stata esaminata includendo solo Nord America, Europa, Australia e Nuova Zelanda.La nuova ricerca include i dati di oltre 57.000 uomini raccolti in oltre 223 studi in 53 paesi, rendendola la più grande meta-analisi mai condotta sull’argomento.
I dati
Secondo il nuovo studio tra il 1973 e il 2018, la concentrazione di spermatozoi negli uomini non noti per essere sterili è diminuita di oltre il 51%, da 101,2 milioni a 49 milioni di spermatozoi per millilitro di sperma. Inoltre i dati suggeriscono che questo declino sta proseguendo anche nel 21° secolo a ritmo accelerato. La conta totale degli spermatozoi e la loro concentrazione nel liquido seminale non sembra risparmiare nessuno. Al momento il valore è ampiamente dentro la soglia di normalità indicata dall’Organizzazione mondiale di Sanità, compresa tra i 15 milioni e i 200 milioni di spermatozoi per millilitro. Tuttavia quel che preoccupa gli esperti è la progressione di questo calo.
I fattori di rischio dell’infertilità
Quali sono i fattori di rischio per l’infertilità maschile? Secondo i ricercatori sono coinvolti diversi fattori come la diffusione ormai ovunque di ftalati (interferenti endocrini), inquinamento, cattivi stili di vita come sedentarietà, fumo, abuso di alcol, alimentazione ricca di grassi e zuccheri. Inoltre, sebbene non ci sia una letteratura abbastanza ampia per poterlo dimostrare, la vicinanza dello smartphone allo scroto può in qualche modo influire sullo stato di salute dei gameti per questo è sconsigliato tenere il cellulare nella tasca anteriore dei pantaloni
I dati italiani
Già nella precedente metanalisi i ricercatori avevano segnalato che con questa tendenza dal 2060 si sarebbe rischiata l’infertilità, prevedendo così una diffusione sempre più massiccia della fecondazione assistita, dal momento che concepire in modo naturale diventerà sempre più complicato. Secondo il Registro nazionale sulla procreazione medicalmente assistita dell’Istituto superiore di Sanità, tra le coppie che si rivolgono ai centri specializzati per avere un figlio, la percentuale di uomini infertili è del 29,3%. Però l’età non è l’unica responsabile.Una coppia su 5 ha difficoltà a procreare in modo naturale, il doppio rispetto a 20 anni fa.Nella metà dei casi l’infertilità di coppia dipende anche da fattori maschili e nel 20-30 per cento questi sono ritenuti gli unici responsabili.
Prevenire l’infertilità
Prevenire l’infertilità nell’uomo fin dall’adolescenza è il modo migliore per curarla. «Il periodo della pubertà è importante per indagare eventuali patologie preesistenti che potrebbero compromettere la salute riproduttiva e sessuale in età adulta» aveva detto al Corriere Salute Alberto Ferlin, docente di Endocrinologia all’università di Padova e past presidente della Società italiana di andrologia e medicina della sessualità (Siams). Da qui l’importanza di eseguire una prima visita andrologica tra i 14 e 16 anni.
18 novembre 2022 (modifica il 18 novembre 2022 | 15:52)
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