La Naspi è un contributo per chi si trova involontariamente in stato di disoccupazione. In altre parole quando si è perso il lavoro senza volerlo, arriva lo Stato a dare una mano.
Le dimissioni sono un atto con cui il lavoratore dipendente manifesta la sua volontà di recedere unilateralmente dal contratto di lavoro. Si scioglie così il proprio rapporto di lavoro con il datore e il lavoratore può quindi cercare o accettare nuove proposte. Il periodo di preavviso previsto per le dimissioni volontarie può andare da 15 a 120 giorni, in base al contratto di lavoro applicato, all’anzianità di servizio, alla qualifica e all’inquadramento. Ma l’aver dato le dimissioni nel settore privato in passato, non può in qualche modo compromettere la Naspi per fine di lavoro futuro, ecco un requisito in materia:
Buongiorno, vorrei sapere se, dando dimissioni volontarie da settore privato per accettare un contratto a tempo determinato nella scuola come docente, avrei diritto alla Naspi al termine dello stesso anche per il periodo lavorato nel privato ( 17 anni).
I requisiti per poter accedere alla Naspi
La Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASpI) è una indennità mensile di disoccupazione, istituita dal decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 22, che viene erogata su domanda dell’interessato. La NASpI spetta ai lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che hanno perduto involontariamente l’occupazione. Dunque oltre ai dipendenti con contratto subordinato del settore privato, possono richiederla anche:
- apprendisti;
- soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato con le medesime cooperative;
- personale artistico con rapporto di lavoro subordinato;
- dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni
Il nostro lettore, alla fine del suo lavoro a tempo determinato nelle pubbliche amministrazioni può chiedere la Naspi, in quanto è un caso previsto dalla stessa norma (dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni).
Inoltre ha anche i requisiti idonei per presentare la domanda. Il lavoratore ha infatti versato almeno 13 settimane di contributi nei 48 mesi precedenti la perdita involontaria dell’occupazione, compreso il settore privato in cui ha già lavorato (17 anni). In questo caso, quindi, l’indennità di disoccupazione spetterà per un periodo massimo di 24 mesi.
Il fatto di aver presentato le proprie dimissioni nel settore privato, non preclude la possibilità di richiedere la Naspi, perché a incidere sul diritto alla Naspi è sempre la perdita involontaria dell’ultimo rapporto di lavoro e le, eventuali, dimissioni presentate in passato sono ininfluenti.
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