Alcuni rischiano il licenziamento, altri l’hanno già subito, con danni notevoli alla continuità didattica e alla lotta contro il precariato.
I diplomati magistrali, per effetto di una sentenza del Consiglio di Stato, sono stati inseriti in graduatoria “con riserva”, annullando le restrizioni precedenti. Ciò, nonostante la legittimità del loro titolo abilitante all’insegnamento nella Scuola Primaria, confermata per legge. Tuttavia, alcune sentenze controverse hanno minato la stabilità di questa posizione.
La controversia si estende oltre gli insegnanti primari. Anche i docenti di scuola secondaria superiore, che hanno superato un concorso con riserva e completato un anno di prova, affrontano situazioni simili. Nonostante anni di servizio e il superamento dell’anno di prova, sono rimasti intrappolati nel precariato.
Varie proposte di legge sono state avanzate per tutelare queste categorie di insegnanti, ma nessuna è stata approvata. Invece, i docenti hanno subito una disparità di trattamento, con la conferma nei ruoli riservata ai dirigenti scolastici, creando un precedente ingiusto nel Decreto PA.
I docenti chiedono un immediato reintegro dei colleghi licenziati e la conferma nei ruoli per tutti gli insegnanti con riserva. La lotta per la giustizia e l’uguaglianza nella scuola italiana continua, richiedendo una risoluzione urgente per salvaguardare l’educazione e i diritti dei lavoratori.
Il 12 luglio si terrà a Roma un’importante manifestazione di fronte al Ministero dell’Istruzione e del Merito.
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