“Credo sia intollerabile per il rispetto del buon nome della scuola italiana e della scuola paritaria quello che sta emergendo. Ho ricevuto insulti e minacce ma non me ne frega nulla, io vado avanti, dobbiamo dare dignità alla scuola italiana“. Così Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito, dal palco della festa della Lega Romagna a Cervia, nel Ravennate, commenta ancora i dati sui diplomifici emersi dal dossier di Tuttoscuola “Maturità: boom di diplomi facili“. “Abbiamo una riunione al ministero anche col direttore dell’ufficio scolastico regionale della Campania che si era già mosso e ha un bel faldone da portarmi”, ha aggiunto. “Dobbiamo riportare la legalità in tutta la scuola italiana, andiamo fino in fondo, io non mi fermo”.
Il ministro si è poi soffermato sul ripristino dell’autorevolezza del docente e sulla questione sospensioni e voto in condotta: “Dal prossimo anno vogliamo cambiare sul voto in condotta e sulla sospensione. Il voto in condotta deve fare media anche alle medie e dovrà pesare anche per la maturità. Chi viene sospeso ora sta a casa a giocare con la Playstation, serve invece stare di più a scuola”, ha detto il ministro. “Gli uffici scolastici regionali faranno delle convenzioni con mense dei poveri, ospedali, case di riposo, Caritas e questo ragazzo andrà ancora una volta a imparare come si sta con gli altri e il senso civico”.
“Nel caso in cui un insegnante sia aggredito, minacciato o insultato prima doveva pagarsi lui le spese legali per difendersi per agire in giudizio contro l’aggressore, adesso l’Avvocatura dello Stato sarà a sua disposizione gratuitamente – ha aggiunto Valditara -. Non solo: nei casi gravi l’Avvocatura consentirà allo Stato di costituirsi parte civile per chiedere i danni civili e il risarcimento dei danni morali da chi abbia aggredito il docente. Vi assicuro che quando si tocca l’esborso economico uno ci pensa due volte prima di mettere le mani addosso”.
Il titolare di viale Trastevere ha poi annunciato una riforma degli istituti tecnici professionali: “A settembre vogliamo presentare proposta di sperimentazione nella istruzione tecnica professionale, una proposta ampiamente discussa e che va affrontata rapidamente, è una grande sfida. L’istruzione tecnica professionale deve essere di serie A, serve una riforma seria, serve un percorso che potenzi la alternanza scuola lavoro, naturalmente a invarianza di organico. Le Regioni saranno protagoniste di questa straordinaria operazione”.
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