Concorso per diventare dirigente ai nastri di partenza. Il Ministero ha divulgato la bozza di bando per l’avvio delle operazioni. I sindacati sono chiamati a presentare delle proposte di modifica, quindi la pubblicazione potrebbe essere imminente.
Confermate, allo stato attuale, tutte le anticipazioni fornite dalla nostra redazione in questi mesi. Secondo le informazioni raccolte in questi giorni, la bozza del bando conterrebbe anche una novità legata alle norme sulla parità di genere.
Infatti, stilata la graduatoria finale del concorso, in caso di parità di punteggio complessivo, scatteranno le scelte relative alla parità di genere in base alle norme varate dal precedente Governo.
Sulla base delle percentuali di rappresentatività dei generi nei ruoli dei dirigenti allo stato attuale, le percentuali maggiori protendono per il genere femminile. Così, sarà garantito un equilibrio di genere nella maggior parte delle regioni in cui il differenziale tra i generi è superiore al 30 per cento. Il titolo di preferenza sarà, quindi, in favore del genere maschile in quanto meno rappresentato.
Per avere un’idea del differenziale, basti pensare che in regioni come Abruzzo la percentuale supera l’82% a favore del genere femminile, in Campania quasi il 79%, nel Lazio il 77 così come in Umbria. Sarà esclusa dal riequilibrio della parità di genere la sola Sardegna (tra le regioni in cui sarà bandito il concorso), che conta il 38,25% di dirigenti uomo.
Il Ministero del Istruzione e del Merito ha inviato una nota di chiarimento alla nostra redazione che riportiamo integralmente.
Le norme generali sull’accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e sulle modalità di svolgimento dei concorsi sono disciplinate dal D.P.R. n. 487 del 9 maggio 1994, che recentemente ha subito delle modifiche, introdotte dal d.P.R. n. 82 del 16 giugno 2023. Tra queste, è stata introdotta una specifica previsione per garantire l’”equilibrio di genere”.
Secondo tale ultima disposizione, nei bandi per il reclutamento nelle pubbliche amministrazioni occorre indicare, per la qualifica messa a concorso, la percentuale di rappresentatività dei generi nell’amministrazione che lo bandisce, calcolata alla data del 31 dicembre dell’anno precedente. Qualora il differenziale fra i generi sia superiore al 30 per cento, a parità di titoli e di merito, e in assenza di ulteriori benefici previsti da leggi speciali, si applica la preferenza in favore del genere meno rappresentato in sede di scorrimento della graduatoria.
Il bando di concorso, di prossima emanazione, per il reclutamento dei dirigenti scolastici ha dovuto necessariamente tenere conto di tale disposizione; la sua applicazione in un settore del pubblico impiego in cui, come noto, prevale il genere femminile fra il personale già in servizio determinerà, in quasi tutte le regioni, l’applicazione della preferenza a favore dei vincitori di genere maschile. In quelle regioni dove il differenziale non supera il 30 per cento (per es. la Sardegna) la preferenza non trova applicazione.
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