“Abbiamo appena concluso l’interlocuzione con il ministro e non possiamo che dirci nuovamente delusi”. Così Bianca Chiesa, coordinatrice dell’Unione degli studenti, non appena uscita dal ministero dell’Istruzione e del merito. “Dopo la promessa di dicembre di convocazione mensile delle organizzazioni studentesche, il ministro Valditara non dà nessuna risposta pratica su diritto allo studio e rappresentanza. Su meridione e accorpamenti non sono previste azioni pratiche, ma solo di indagini. Non abbiamo bisogno di altre indagini per conoscere le condizioni indecenti in cui versa la scuola italiana, le problematiche e i dati sono sempre gli stessi da anni abbiamo bisogno di risposte concrete”. “Il ministro continua a tergiversare ed a non cogliere il problema reale dell’alternanza scuola lavoro: gli studenti non devono partecipare ai processi produttivi: quello si chiama sfruttamento!”, ha detto anche Paolo Notarnicola, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi.
“Sul tema della relazione scuola-lavoro – continua Chiesa – il ministro non accenna a voler interrompere lo sfruttamento degli studenti, promette nuove norme per garantire la sicurezza e una relazione con aziende che garantiscono la sicurezza, ma gli studenti continueranno a lavorare sfruttati e contribuire alla produzione vivendo così dinamiche di sfruttamento. Per questo usciamo dal palazzo ministeriale determinati a ribadire la necessità di convocazione di questo spazio perché siano date risposte concrete ai problemi e alle necessità della comunità studentesca. Non possiamo accettare che questo luogo sia fine a se stesso e non porti un vero cambiamento. Pretendiamo soluzioni e risposte concrete: ora sul diritto allo studio, sul rapporto scuola lavoro, sulla rappresentanza e sul benessere psicologico decidiamo noi. Ora sulla scuola decidiamo noi”.
“Solo i tecnici del ministero hanno promesso di istituire con il fast quattro tavoli di confronto sui temi benessere psicologico, alternanza scuola lavoro, rappresentanza e dispersione scolastica – dichiara anche Alice Beccari, dell’esecutivo nazionale dell’Uds – diritto allo studio e rappresentanza rientrano tra questi ma senza che il ministro si sia espresso in merito. Rimane comunque fuori il tema dell’accorpamento degli istituti – tema portato dalle associazioni studentesche all’ordine del giorno – che conseguirà alla riforma del ministro Calderoli garantendo a sempre meno persone un reale diritto allo studio. Non solo questi tavoli di confronto non sono abbastanza ma auspichiamo che non facciano la fine della convocazione mensile promessa a dicembre. Pretendiamo risposte concrete, ora!”.
“Il ministro ha definito ideologica la posizione degli studenti sul merito. A noi pare di capire che di ideologico ci sia solo la volontà di non discutere di quanto sia privo di risorse il diritto allo studio e quindi complesso l’acceso all’istruzione. Il merito è solo un principio di legittimazione delle differenze tra gli studenti, non possiamo accettarlo! In opposizione alla competitività all’interno delle classi, noi chiediamo assistenza psicologica all’interno degli istituti. Bisogna garantire il diritto al benessere psicologico e la scuola ha il dovere di intervenire” ha commentato ancora anche Notarnicola. “Quanto al resto le risposte ai temi posti non arrivano. Sull’educazione civica il Ministro ha affermato di star provvedendo ad ampliarla con l’educazione stradale. Ancora una volta si sceglie di non cogliere il nucleo della richiesta: abbiamo bisogno degli strumenti per essere i cittadini del domani, conoscere la nostra Costituzione, la sua Storia e i nostri diritti. Sul ridimensionamento scolastico gli effetti saranno di minare sempre più il valore della scuola all’ interno della comunità cittadina, oltre che prevedere nei fatti un taglio delle rappresentanze studentesche. Che il ministro affermi che non cambierà nulla è vergognoso”.
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