Disabili cacciati dal treno, esposti e denunce in procura: «Daspo ai passeggeri incivili»

di Giovanna Maria Fagnani

La comitiva milanese costretta a scendere dal treno regionale Genova-Milano nonostante avesse prenotato i posti. Si muovono Codacons e Assoutenti. Il ministro Stefani: «Episodio da stigmatizzare». E Trenitalia rimborsa i biglietti

La Regione Liguria «valuta» azioni legali a tutela dei 27 disabili appiedati dal treno che avevano prenotato. Il Codacons annuncia che presenterà una denuncia-querela: «Vicenda disgustosa in cui sono venute a mancare le normali regole di convivenza». Assoutenti porta alle procure della Repubblica di Genova e Milano esposti fotocopia con l’ipotesi di violenza privata: «Esempio di inciviltà e degrado morale, forse anche un illecito penale». Il ministro per le Disabilità, Erika Stefani, prova a riassumere il pensiero di tutti: «Ventisette persone con disabilità cacciate dal treno, chiamiamo le cose con il loro nome e condanniamo questo gesto. L’inclusione è una battaglia che ci vede tutti uniti ed episodi del genere vanno stigmatizzati all’unanimità».

Cosa è successo

Non si fermano le polemiche sulla comitiva di disabili lasciata a piedi alla stazione di Genova Piazza Principe il lunedì pomeriggio di Pasquetta. Ricapitoliamo: treno regionale 3075 Albenga-Milano, poltrone in prima carrozza riservate da 27 ragazzi con sindrome di Down e dai loro accompagnatori al rientro a Milano da una gita in Liguria (sui finestrini sono incollate le etichette che avvisano i passeggeri di lasciare il posto a chi spetta); il convoglio, vandalizzato a Savona, arriva a Genova alle 15,47; dalla banchina affollatissima di turisti parte l’assalto alla diligenza; tutti i posti, compresi quelli prenotati dai ragazzi disabili, vengono occupati; tre agenti Polfer e quattro addetti di Trenitalia provano a convincere gli «abusivi» ad alzarsi e lasciare le poltrone, la trattativa dura una ventina di minuti, senza successo; a quel punto, cacciata dal treno, la comitiva milanese sale su uno dei pullman sostitutivi verso Milano. «L’episodio è avvenuto in una giornata evidentemente complicata dagli spostamenti di massa — riflette il governatore ligure Giovanni Toti —. Detto questo non vi è giustificazione per chi, anche semplicemente per educazione civica, non garantisce a chi è più in difficoltà di poter godere del diritto alla mobilità».

Il daspo agli incivili

«Quanto accaduto lascia perplessi perché Trenitalia deve fare in modo di garantire a coloro che ne hanno diritto i posti sui mezzi, e se ci sono delle violazioni far rispettare le regole, altrimenti è il far west», commenta il presidente Codacons Marco Donzelli. Furio Truzzi, leader di Assoutenti, chiede un daspo a vita per i passeggeri «incivili» del regionale 3075: «Vietiamo ai soggetti che hanno rifiutato di cedere il posto ai disabili l’utilizzo di qualsiasi treno — è la proposta di Truzzi — allo scopo di dare un segnale forte di condanna verso simili barbarie».

L’assistenza di Trenitalia

«È stata fornita la massima assistenza possibile alla comitiva di persone con disabilità», precisa Trenitalia in una nota: «Esprimendo vivo dispiacere e sdegno per l’accaduto», l’azienda «rimborserà integralmente il biglietto» alla comitiva cacciata dal treno e «conferma il proprio impegno a tutelare il diritto alla mobilità di tutti, in particolar modo di chi, per poterne godere pienamente, necessita di ogni doverosa attenzione: professionale, organizzativa e di comune senso civico».

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19 aprile 2022 (modifica il 19 aprile 2022 | 16:44)

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, 2022-04-19 13:09:00, La comitiva milanese costretta a scendere dal treno regionale Genova-Milano nonostante avesse prenotato i posti. Si muovono Codacons e Assoutenti. Il ministro Stefani: «Episodio da stigmatizzare», Giovanna Maria Fagnani

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