Divorzio Ferragamo, la Cassazione apre all’addebito per colpa alla ex moglie. Ma resta il maxi assegno

Divorzio Ferragamo, la Cassazione apre all’addebito per colpa alla ex moglie. Ma resta il maxi assegno

Spread the love

Famiglie

di Redazione Economia 03 set 2022

Divorzio Ferragamo, la Cassazione apre all'addebito per colpa alla ex moglie. Ma resta il maxi assegno

Non smette di far parlare il divorzio milionario dei Ferragamo. La Prima sezione civile della Cassazione ha aperto alla richiesta avanzata da Ferruccio Ferragamo, presidente di Salvatore Ferragamo, di addebito nei confronti della ex coniuge per via delle ripetute infedeltà coniugali. L’imprenditore, il cui patrimonio è stimato in 4 miliardi di euro, ha divorziato dalla moglie Ilaria Giusti nel 2019 dopo un crisi iniziata nel 2012. La donna trasferitasi a Londra dopo la separazione con l’unico figlio, ormai maggiorenne, è beneficiaria di un assegno di mantenimento da 60mila euro al mese. A cui si aggiungono i 20 mila euro versati da Ferragamo per il figlio.

Lo scontro legale

L’imprenditore, che nel 2019 era riuscito ad evitare il trasferimento a Londra della causa come richiesto da Giusti, ha chiesto l’addebito per colpa nei confronti dell’ex moglie. Si tratta dell’addebito di responsabilità per la fine del matrimonio, che si verifica quando uno dei due coniugi tiene un comportamento contrario ai doveri derivanti dal matrimonio. Sulla questione sarà chiamata a decidere la Corte di appello di Firenze in sede di rinvio. I giudici di legittimità sottolineano infatti come l’iniziale tolleranza da parte dell’imprenditore dell’infedeltà della moglie non sia una ragione sufficiente per rifiutarne l’addebito. In caso di sentenza di separazione con addebito le conseguenze sarebbero patrimoniali: il coniuge ritenuto responsabile può perdere i diritti successori.

L’ordinanza

«L’accettazione — si legge nella decisione — da parte del ricorrente di comportamenti lesivi del dovere di fedeltà, tenuti dalla moglie alcuni anni prima della proposizione della domanda di separazione», non esclude «la possibilità di far valere, quale causa di addebito, analoghi comportamenti tenuti successivamente dalla donna». Egli infatti «aveva chiesto di essere ammesso a provare che la predetta relazione era stata seguita da altre … in tal modo lasciando chiaramente intendere che la tolleranza da lui inizialmente manifestata …era venuta meno, a causa della reiterata violazione del dovere di fedeltà…che aveva determinato il fallimento dell’unione».

Come detto, la Cassazione non ha però toccato l’assegno di mantenimento. Come precedentemente deciso, il dovuto verrà aggiornato secondo il costo della vita nel Regno Unito. L’assegno, sottolinea la Corte, è frutto di un «approfondito esame della complessiva situazione patrimoniale e reddituale delle parti, sulla base del quale il giudice di secondo grado è pervenuto all’accertamento dell’esistenza di una notevole sperequazione economica tra i coniugi, tale da imporre il riconoscimento in favore della donna di un contributo idoneo a consentirle la conservazione dell’elevato tenore di vita goduto nel corso della convivenza».

Iscriviti alla newsletter “Whatever it Takes” di Federico Fubini. Dati, fatti e opinioni forti: le sfide della settimana per l’economia e i mercati in un mondo instabile. Ogni lunedì nella tua casella di posta.

E non dimenticare le newsletter L’Economia Opinioni”

e “L’Economia Ore 18”

.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-09-03 13:13:00, L’imprenditore, il cui patrimonio è stimato in 4 miliardi di euro, ha divorziato dalla moglie Ilaria Giusti nel 2019. La donna trasferitasi a Londra dopo la separazione con l’unico figlio resta però beneficiaria di un assegno da 60mila euro al mese, Redazione Economia

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.