Djokovic e il vaccino: «Non giocherò i tornei in cui ci sia l’obbligo. Pagherò il prezzo»

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di Marco Calabresi

Nella prima intervista alla Bbc dopo l’espulsione dall’Australia che gli ha impedito di competere all’Australian Open, il campione serbo ribadisce le sue posizioni: «Sostengo pienamente la libertà di essere vaccinati o meno. Ma non sono no vax»

A quasi un mese di distanza dall’espulsione dall’Australia, Novak Djokovic è tornato a parlare. E a differenza di quanto affermato, nei giorni successivi il rientro in Serbia, dal suo biografo Daniel Müksch, il suo pensiero non è cambiato di una virgola. Anzi, il numero uno del mondo, insidiato da Daniil Medvedev, ci ha messo il carico: «Sono disposto a sacrificare la mia partecipazione al Roland Garros e a Wimbledon, ma non mi vaccinerò. Questo è il prezzo che sono disposto a pagare».

Alla Bbc, che manderà in onda l’intervista integrale nella serata di martedì, Djokovic ha detto di non essere legato ad alcun movimento no-vax, ma di sostenere il diritto di scelta di un individuo. «Non sono mai stato contrario alle vaccinazioni – ha proseguito -, ma i principi del processo decisionale sul mio corpo sono più importanti di qualsiasi titolo o altro. Sto cercando di essere in sintonia con il mio corpo il più possibile». Nadal, trionfando a Melbourne, lo ha staccato nella classifica dei giocatori con il maggior numero di Slam (21 a 20, con Djokovic ora rimasto in compagnia soltanto di Federer); Nole, invece, tornerà in campo la prossima settimana a Dubai, in un torneo che si giocherà in un territorio dove non è richiesta la vaccinazione per poter giocare. «Sono molto interessato al benessere, alla salute e alla nutrizione», ha aggiunto Djokovic, che non ha comunque escluso di vaccinarsi in futuro: «Stiamo tutti cercando di trovare collettivamente la migliore soluzione per porre fine al Covid. E capisco che a livello globale tutti stanno facendo un grande sforzo per gestire il virus. Nessuno è fortunato a contrarre il Covid, quindi è una cosa che prendo molto sul serio».

Djokovic è infine tornato anche sui fatti di Melbourne: «Non mi piace si pensi che abbia fatto qualcosa per ottenere un test positivo e andare in Australia. L’errore nella compilazione della dichiarazione per il visto non è stato commesso volontariamente. Ero triste e deluso per come è finita. Il motivo per cui sono stato espulso dall’Australia è perché il ministro dell’Immigrazione ha usato la sua discrezione per annullare il mio visto in base alla sua percezione che avrei potuto creare un sentimento anti-vax nel Paese o in città, cosa con cui non sono d’accordo».

15 febbraio 2022 (modifica il 15 febbraio 2022 | 09:48)

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