Il 29 maggio scorso, un inaudito atto di violenza ha scosso l’ambiente del Liceo Scientifico Alessandrini di Abbiategrasso. Un ragazzo di 16 anni ha aggredito e accoltellato la sua professoressa di italiano.
Quest’atto sconvolgente ha portato a un’unanime decisione del consiglio dell’istituto: l’esclusione dello studente dallo scrutinio, ovvero, la non ammissione al prossimo anno scolastico. La notifica della decisione è stata inviata alla famiglia del ragazzo, ma, come riportato dal Corriere della Sera, la famiglia ha deciso di impugnare la decisione della scuola.
Ivana Barbacci, segretaria generale Cisl Scuola, ha dichiarato, in un’intervista all’Adnkronos, che tale decisione si basa sul rispetto delle regole stabilite all’interno dell’istituzione scolastica. “In tutte le istituzioni ci sono delle regole che sono ratificate dal Consiglio d’Istituto e sono oggetto di deliberazioni alle quali partecipano anche le famiglie” ha commentato Barbacci, sottolineando l’importanza della corresponsabilità tra scuola e famiglie.
L’aggressione è stata definita da Barbacci come un atto di “gravità e violenza inaudita” che richiede un intervento disciplinare forte e significativo. “Le istituzioni sono tali nel momento in cui si danno delle regole, mi sentirei di dire ‘rispettiamole e facciamole rispettare queste regole’” ha affermato.
Sul ricorso della famiglia, Barbacci ha concluso dicendo che spetta al giudice verificare l’esistenza e l’applicazione corretta delle regole. La sindacalista sottolinea che le decisioni dell’Istituto e dei Consigli di Classe sono espressioni legittime e rientrano pienamente nei loro poteri.
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