Si occupava di consulenze aziendali a società di Milano e Roma, anziché stare in cattedra. Un professore di 48 anni residente a Sciacca, in provincia di Agrigento, avrebbe dovuto insegnare in una scuola di Pordenone ma in tre anni, secondo l’accusa, ha fatto 769 giorni di assenza per malattia. Così, la sentenza del gup del Tribunale di Pordenone è diventata irrevocabile dopo che lo scorso maggio l’insegnante ha patteggiato in udienza preliminare per truffa ai danni dello Stato e false certificazioni e la Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso.
Ne dà notizia il Messaggero. Al professore sono stati confiscati 13.147 euro ovvero le indennità di malattia a carico dell’Inps, mentre il patteggiamento consiste in un anno e sei mesi con continuazione e sospensione condizionale.
Sul caso ha indagato la Guardia di Finanza in seguito alla segnalazione della dirigente scolastica. Tra il 2016 e il 2019 l’insegnante ha certificato 459 giorni di malattia, 310 congedi parentali e 98 di aspettativa per motivi di famiglia. Dai controlli è poi emerso dei viaggi dell’insegnante per le consulenze aziendali oltre a prenotazioni e accrediti sul conto corrente.