La docente Maria Cristina Finatti ha deciso di ripercorrere l’esperienza che l’ha vista protagonista di un brutale gesto: colpita da pallini sparati da una pistola ad aria compressa da uno studente. La professoressa è stata costretta a rispondere all’annuncio di una possibile querela dal legale della famiglia dello studente.
Finatti ribadisce all’Adnkronos: “Sì, ho ricevuto delle scuse, ma la gravità del gesto compiuto rimane. Questo episodio mi ha privato della mia serenità e ora, incredibilmente, sembro essere io la responsabile.”
Contraddicendo l’avvocato dello studente, secondo il quale la docente avrebbe divulgato notizie “non veritiere” sul mancato pentimento del ragazzo, Finatti risponde: “Ho sempre sostenuto che lui e i genitori si sono scusati. Tuttavia, queste scuse non alleviano il mio dispiacere per la gravità di ciò che è accaduto. La mia professionalità è stata compromessa e l’umiliazione di quel video ha lasciato segni profondi.”
La docente ricorda inoltre le scuse ricevute: “Dopo l’incidente, il padre del ragazzo si è recato a scuola e la preside mi ha contattata per informarmi. Il ragazzo ha continuato a frequentare le lezioni normalmente e non ha più fatto nulla di simile.”
Tuttavia, il cuore della questione rimane. “Benché lui sia stato l’unico a chiedere scusa, insieme a suo padre, il comportamento del resto della classe, compreso l’autore del video, è rimasto inalterato. Sono stati indifferenti, hanno perfino imitato la mia reazione, ma nessuno ha ritenuto opportuno chiedere scusa”, conclude amaramente Finatti.
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