Riammessa in graduatoria al concorso pubblico di docente grazie ad una questione di punteggiatura, “un punto e virgola” per la precisione, riportato nelle tabelle del ministero dell’Istruzione per i titoli di accesso al bando.
Accade in Liguria, così come segnala il Secolo XIX, dove il Tar ha dato ragione ad una candidata al concorso di ruolo del personale docente in discipline grafico-pubblicitarie, titolare di laurea in architettura di vecchio ordinamento, che era stata esclusa dall’Ufficio scolastico regionale per mancato possesso di uno dei titoli “congiunti” di istruzione secondaria richiesti.
“La ricorrente ha conseguito il diploma di liceo artistico ma non con indirizzo grafico attivato successivamente – spiega il Tar nella sentenza – La laurea di architettura di vecchio ordinamento pare titolo di studio autosufficiente per partecipare al concorso, senza necessità di titolo congiunto, anche perché il primo titolo accademico risulta diviso dagli altri due da un “punto e virgola” a differenza di quanto previsto per altre classi di concorso, in cui l’applicazione delle note limitative anche alla laurea in architettura è resa inequivoca dal fatto che il titolo in questione è affiancato agli altri mediante una “o” oppure una semplice “virgola”, ove si evidenzia che in sede di revisione dei titoli di accesso al concorso il Miur ha introdotto il predetto segno di interpunzione, in luogo della precedente “o” disgiuntiva, creando così uno iato tra il titolo universitario e quelli degli istituti di alta formazione”.
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, 2022-12-15 16:26:00, Riammessa in graduatoria al concorso pubblico di docente grazie ad una questione di punteggiatura, “un punto e virgola” per la precisione, riportato nelle tabelle del ministero dell’Istruzione per i titoli di accesso al bando.
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