A proposito del docente tutor, vi sono alcuni passaggi interessanti su cui vale la pena soffermarsi: i punti si colgono nelle parole del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, pronunciate lunedì 24 aprile durante il nuovo format il #MinistroRisponde, nuova rubrica web in cui il numero uno del dicastero bianco si ritrova a colloquio con la giornalista Maria Latella.
Aumentano corsi e docenti coinvolti
Valditara ha confermato, innanzitutto, che la nuova figura arriverà a regime coprendo tutto il ciclo della scuola secondaria, quindi dalla prima media fino al quinto superiore. Per il progetto tutor, ha detto il ministro, “abbiamo stanziato una prima tranche di 150 milioni di euro: partiamo con gli ultimi tre anni delle superiori, poi a regime inizieremo dalla prima media per un ciclo di otto anni complessivi”.
Come avevamo già avuto modo di scrivere, “questo significa però coinvolgere anche i docenti delle singole materie che dovranno partecipare, e anche per loro ci saranno delle risorse, venendo così incontro alle esigenze di quei ragazzi che magari rischiano di rimanere sulla strada nel pomeriggio, perché magari i genitori lavorano, o perché i genitori non hanno la possibilità di pagare docenti di supporto”: si prevedono, quindi, dei corsi pomeridiani aperti, in particolare, ai ragazzi più a rischio dispersione, soprattutto se di famiglie non abbienti.
Altri soldi in arrivo
Secondo Valditara, si tratta di “una grande sfida, perché vuol dire che nel pomeriggio questi ragazzi avranno la possibilità di approfondire e studiare con degli insegnanti che saranno appositamente pagati nell’ambito del coordinamento dei tutor, d’intesa con tutti gli altri docenti della classe, per personalizzare l’insegnamento”.
In secondo luogo, chi si impegnerà in questo progetto potrà contare su fondi ulteriori: “Ogni tutor – ha spiegato il responsabile dell’Istruzione nazionale – arriverà a guadagnare oltre 4.700 euro per l’attività curriculare; invece per l’attività extra curricolare, perché ci sarà anche una attività pomeridiana, abbiamo stimato circa 3 mila euro ulteriori“.
Tutto questo è possibile, ha sottolineato il ministro, perché ci si potrà avvalere di ulteriori finanziamenti, sempre provenienti dai progetti Pnrr che hanno come fine la riduzione degli abbandoni dei banchi di scuola.
“Rispetto alle risorse – ha specificato Valditara – oltre ai 150 milioni cui facevo riferimento- aggiunge il titolare dell’Istruzione, abbiamo stanziato 600 milioni per il potenziamento delle materie scientifiche, ci saranno 300 milioni di euro destinati a pagare questi docenti che nel pomeriggio aiuteranno questi ragazzi”.
In tutto, ha aggiunto, “abbiamo complessivamente 1 miliardo e 200 milioni aggiuntivi rispetto a tutte queste risorse per la lotta alla dispersione scolastica”.
Cosa farà il tutor
E ancora: “Il tutor sarà un docente particolarmente formato in materie psicopedagogiche, e a questo riguardo noi abbiamo appena aperto le iscrizioni affinché i docenti di scuola superiore possano partecipare a un corso di formazione che si concluderà a fine maggio“. Anche se per consentire alle scuole di dare la massima adesione al progetto, i dirigenti scolastici potranno inviare i nominativi, anche del docente orientatore, sino all’ultimo giorno di maggio.
“Il tutor avrà la straordinaria possibilità, insieme con i suoi colleghi, di personalizzare la formazione dei ragazzi, cioè – ha spiegato Valditara – individuare un piano personalizzato per ciascuno studente, e nello stesso tempo favorire il recupero di quei ragazzi che magari sono un po’ indietro nella preparazione, oppure anche per quei ragazzi che in classe si annoiano perchè sono molto avanti. L’idea quindi è quella di trovare delle soluzioni che siano modellate sui talenti di ciascuno e che soprattutto valorizzino le abilità di ciascun ragazzo”.
Le famiglie si devono fidare
Con questi soldi, ha ancora detto il ministro, si vuole inviare un “messaggio alle famiglie: ‘fidatevi di uno Stato, di una scuola, di un ministero, che vuole promuovere questa grande alleanza con le famiglie e soprattutto dei nostri ragazzi. Facciamo tutto questo perché crediamo che la scuola sia il pilastro fondamentale della nostra società, darà un futuro ai nostri ragazzi. E allora chiediamo questa grande collaborazione, una grande alleanza, docenti, dirigenti scolastici, studenti e famiglie, tutti insieme per il futuro dei nostri ragazzi”.
Sempre durante la videorubrica ‘Il Ministro risponde’, Valditara ha detto che “quella dei tutor è la prima applicazione della rivoluzione del merito”, specificando ancora una volta che “per merito intendiamo dare la possibilità ad ogni ragazzo di realizzare i propri talenti”.
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