Docente tutor e orientatore: entro il 31 maggio le scuole dovranno caricare nell’apposita piattaforma i nominativi dei docenti che saranno avviati alla formazione. Tra questi poi saranno nominati i docenti che assumeranno l’incarico professionale dall’anno scolastico 2023/24 con una disponibilità preferibile ma non prescrittiva a svolgere la funzione per il prossimo triennio. Tante problematiche devono ancora essere affrontate e per questo motivo, considerato anche il periodo scolastico particolarmente impegnativo, il Ministero ha differito i termini per la presentazione delle candidature.
Il numero minimo di docenti tutor da avviare alla formazione è stato individuato dal Ministero e comunicato alle scuole con ALLEGATO B (numero di tutor per le scuole) al decreto del 5 aprile 2023.
È stato individuato un numero minimo di docenti sulla base del numero degli studenti delle classi del triennio della scuola secondaria di II grado e del raggruppamento “ideale” di studenti da 30 a 50 per ogni tutor. Fermo restando il compenso minimo e massimo individuato per la retribuzione della funzione, la contrattazione all’interno del singolo istituto potrà decidere per un numero di diverso di tutor o una diversa aggregazione degli studenti.
D’altronde probabilmente alla formazione sarà avviato un numero maggiore di docenti, rispetto a quelli che inizialmente assumeranno l’incarico ma il progetto va pensato su base pluriennale e prossima estensione riguarderà il biennio delle scuole secondarie di secondo grado.
I requisiti di accesso
I requisiti di accesso inseriti nel decreto del 5 aprile vanno intesi come indicazione di massima, come requisiti preferenziali. Ma va considerata anche la specificità della singola scuola, ci sono ad es. istituzioni scolastiche con un numero elevato di docenti assunti a tempo determinato che assumono già per il periodo contrattuale importanti funzione di organizzazione nella scuola.
Il Ministero stesso ha chiarito che i tre requisiti
- essere in servizio con contratto a tempo indeterminato con almeno cinque anni di anzianità maturata con contratto a tempo indeterminato o determinato;
- avere svolto compiti rientranti in quelli attribuiti al tutor scolastico e al docente orientatore (funzione strumentale per l’orientamento, per il contrasto alla dispersione scolastica, nell’ambito del PCTO…);
- aver manifestato la disponibilità ad assumere la funzione di tutor e di docente orientatore per almeno un triennio scolastico.
non vanno intesi in senso prescrittivo e posto l’accento sul terzo dei requisiti. Si richiede la disponibilità perché si assume un incarico importante e che avrà un forte impatto sull’organizzazione del sistema scuola ma non è un “impegno”.
Questo naturalmente dà a tutti i docenti la possibilità di candidarsi, di studiare le potenzialità che questo progetto potrà portare dal punto di vista professionale.
La retribuzione
Ciascuna istituzione scolastica, in sede di contrattazione integrativa, definisce i criteri di utilizzo delle risorse finanziarie assegnate, nonché la determinazione della misura dei compensi, avuto riguardo alle peculiarità organizzative ed allo specifico contesto di riferimento, per remunerare le attività dei tutor e degli orientatori nell’anno scolastico 2023/2024.
L’ orientatore (uno per ciascuna istituzione scolastica) avrà un compenso compreso tra un valore minimo pari a 1.500 euro lordo Stato e un valore massimo pari a 2.000 euro lordo Stato.
Ogni tutor avrà un compenso compreso tra un valore minimo pari a 2.850 euro lordo Stato e un valore massimo pari a 4.750 euro lordo Stato per un raggruppamento di studenti pensato dal Ministero tra 30 e 50 ma che potrà essere diverso.
Punteggio in graduatoria interna di istituto?
Al momento il CCNI sulla mobilità del personale docente di ruolo non attribuisce punteggi specifici per le varie figure presenti nelle scuole, si pensi ad es. alle funzioni strumentali. Ne abbiamo parlato nell’articolo Docente tutor, un lavoro che fa curriculum ma non punteggio né per graduatoria interna né per mobilità
Secondo le informazioni raccolte da Orizzonte Scuola il Ministro avrebbe inviato proprio in questi giorni all’Amministrazione centrale una direttiva con la quale si chiede alla parte pubblica di prevedere, in sede di contrattazione per la mobilità del personale docente di ruolo nell’anno scolastico 2024/25, di prevedere un punteggio aggiuntivo per chi ha svolto la funzione di tutor o orientatore.
La quantificazione del punteggio naturalmente non è definibile a priori perchè dovrebbe essere contrattato in sede di stesura del Contratto.
L’intento del Ministro è quello di dare una valorizzazione concreta alla figura del tutor, facendola diventare strutturale all’interno delle scuole.
Potrebbe essere questo un elemento appetibile, che potrebbe portare alcuni docenti che magari in un primo momento avevano accantonato l’idea della candidatura a riconsiderare la propria posizione?
Naturalmente al momento non c’è nulla di concreto perchè la contrattazione sulla mobilità del personale di ruolo andrà fatta da novembre in poi e di solito chiusa nel mese di febbraio. Quindi in ogni caso al momento si assumerebbe l’incarico con la previsione di, ma senza una concreta certezza.
Analogo discorso a questo punto potrebbe essere svolto anche per i docenti precari che dovessero assumere l’incarico, ma è veramente troppo presto per poter pensare ad una modifica delle attuali tabelle dei titoli.
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