Docente tutor, il racconto di un insegnante: Opportunità per una qualifica in più. E sul lavoro retribuito ironizza: Esiste davvero?

Docente tutor, il racconto di un insegnante: Opportunità per una qualifica in più. E sul lavoro retribuito ironizza: Esiste davvero?

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L’istruzione affronta sfide cruciali: la dispersione scolastica e il divario d’apprendimento, accentuati tra Nord e Sud. Tuttavia, pare soffiare un vento di cambiamento con l’introduzione di docenti tutor ed orientatori nelle scuole superiori, una mossa promossa dal Ministro Giuseppe Valditara.

Queste nuove figure sono destinate a giocare un ruolo fondamentale nel sostenere gli studenti nel loro percorso educativo e personale, con una retribuzione incrementata tra 1.500 e 4.750 euro lordi annui.

Nonostante l’entusiasmo, c’è incertezza su come si materializzerà questo ruolo nella pratica quotidiana. La formazione iniziale di queste figure ha visto una partecipazione massiccia, con oltre 52.000 tutor e 4.000 docenti orientatori formati. Tuttavia, emergono dubbi sulla sufficienza della formazione, data in modalità asincrona, per prepararli adeguatamente ai loro nuovi ruoli.

Il racconto di Tommaso Pucci, un docente-tutor neo-assunto, a Skuola.net, getta luce su alcune sfide operative. L’ambiguità del carico di lavoro, con un rapporto studenti-docente non definito chiaramente, e la mancanza di chiarezza sulle ore effettive necessarie per svolgere il ruolo, sono preoccupazioni condivise. Nonostante queste sfide, l’entusiasmo per il potenziale di questi nuovi ruoli è palpabile. Il docente tutor, in particolare, è visto come un consulente cruciale per gli studenti e le loro famiglie, aiutandoli a navigare il percorso educativo e a compiere scelte informate attraverso l’E-portfolio, uno strumento digitale che documenta il percorso scolastico degli studenti.

L’atmosfera tra il corpo docente è contrastante; mentre alcuni accolgono l’innovazione, altri esprimono scetticismo dovuto alle numerose riforme passate che non hanno portato i risultati desiderati. L’obiettivo del Ministero è chiaro: trascendere la mera trasmissione di nozioni ed evolvere verso una didattica più orientativa, che aiuti gli studenti a compiere scelte significative per il loro futuro.

Pucci sottolinea una criticità importante: l’orientamento non dovrebbe limitarsi a fornire informazioni, ma aiutare gli studenti a superare le paure che ostacolano le decisioni cruciali. L’opportunità di lavorare su queste sfide umane, aiutando gli studenti a scoprire e perseguire i loro desideri autentici, è vista come la vera rivoluzione necessaria.

Il ruolo del docente tutor

Il docente tutor è un insegnante che ha il compito di supportare gli studenti nella loro crescita personale e formativa, aiutandoli a raggiungere i loro obiettivi e sviluppando le loro competenze. In particolare, nella scuola secondaria di primo e secondo grado, il docente tutor ha due attività principali:

  • Aiutare ogni studente a creare un E-port-folio personale;
  • Costituirsi consigliere delle famiglie nei momenti di scelta dei percorsi formativi o delle prospettive professionali dello studente, anche alla luce dei dati territoriali e nazionali e delle informazioni contenute nella piattaforma digitale unica per l’orientamento di cui al punto 10 delle citate Linee guida, avvalendosi del supporto della figura dell’orientatore, raffina e integra i dati della piattaforma con quelli specifici raccolti nei differenti contesti territoriali ed economici e li mette a disposizione delle famiglie, degli studenti e del tutor.

Cosa farà il docente orientatore?

Il docente orientatore avrà il compito di favorire le attività di orientamento per aiutare gli studenti a fare scelte in linea con le loro aspirazioni, potenzialità e progetti di vita, tenendo conto dei diversi percorsi di studio e lavoro e delle varie opportunità offerte dai territori, dal mondo produttivo e universitario. Questo approccio deve essere fatto rispettando l’autonomia degli istituti scolastici, degli studenti e delle loro famiglie.

I requisiti per diventare docente tutor e orientatore indicati dal Ministero sono:

  • essere in servizio con contratto a tempo indeterminato con almeno cinque anni di anzianità maturata con contratto a tempo indeterminato o determinato;
  • aver svolto compiti che rientrano nelle funzioni del tutor scolastico e del docente orientatore (tra cui funzione strumentale per l’orientamento, per il contrasto alla dispersione scolastica, nell’ambito del PCTO);
  • e avere manifestato la disponibilità ad assumere la funzione di tutor e di docente orientatore per almeno un triennio scolastico.

Attenzione: il Ministero consiglia di attenersi a tali requisiti che non sono obbligatori: i criteri per selezionare i docenti tutor e orientatore sono stabiliti dal collegio docenti che possono riproporre in parte o completamente i criteri suggeriti dal Ministero oppure possono anche discostarsene del tutto. 

Retribuzione

  • docente orientatore: valore minimo pari a 1.500 euro lordo Stato e un valore massimo pari a 2.000 euro lordo Stato
  • docente tutor: valore minimo pari a 2.850 euro lordo Stato e un valore massimo pari a 4.750 euro lordo Stato.

Tutor e orientatore non sono lo stesso docente

Il Ministero ha risposta alla domanda posta dalle scuole: uno stesso docente può svolgere sia la funzione di tutor che quella di orientatore? In linea generale la risposta è negativa. Pur essendo comune la prima parte della formazione infatti, il ruolo sarà diverso e soprattutto si tratta di due figure che dovranno lavorare in stretta sinergia e supporto.

Il punteggio

Il Ministro prevede di avviare anche un riconoscimento, in termini di punteggio, per il docente tutor  e orientatore. Non solo per le graduatorie interne di istituto, ma anche per la mobilità (i trasferimenti dei docenti di ruolo) per incarico sostenuto per un triennio. Si tratta di una direttiva che entrerà a far parte come proposta dell’Amministrazione nella piattaforma sulla mobilità durante la contrattazione con i sindacati per la stesura del Contratto di mobilità 2024/25.

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