Se il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara esulta per le oltre 55 mila richieste, in realtà in alcuni istituti la riforma del docente tutor non è piaciuta affatto. Anzi: al liceo Berti di Torino solo 3 docenti su 113 hanno richiesto di entrare nel programma di formazione.
Nella scuola torinese in questione, riporta La Repubblica, c’è stata una mozione del collegio docenti dove hanno votato in 114, solo un astenuto e un contrario, per chiedere che “le modalità con cui attuare la necessaria riforma dell’orientamento siano ridiscusse“.
Nella mozione si parla di “numerose perplessità sull’effettiva efficacia della riforma“. In particolare, spiega Andrea Degrandi, referente per l’orientamento del liceo Berti, “sono tre i punti che contestiamo, ossia l’inefficacia dell’intervento sugli studenti, la formazione non adeguata per gli insegnanti e il compenso“.
Nello specifico, secondo gli insegnanti contrari, l’intervento di circa 4 ore di tutoraggio per studente nel corso dell’anno, non sarebbe soddisfacente: “non crediamo siano sufficienti, ne servirebbero almeno il doppio per una didattica orientativa che accompagni alla consapevolezza – sottolinea Degrandi -. E comunque si stima un aumento di ore, per una scuola come il liceo Berti, che va dalle 3.200 alle 3.500 ore ma non si prevedono assunzioni“.
A questo si collega anche il tema della formazione, dove secondo i docenti “servirebbe una formazione complessiva”.
E infine i compensi. “A conti fatti, sarebbero circa 7.50 euro per ogni ora. Accettare vorrebbe accettare questo valore al ribasso“.
Ecco il pensiero della dirigente scolastica dell’istituto: “Il mio collegio – spiega la dirigente Filomena Filippis – non è sul piede di guerra ma ha chiesto un confronto collaborativo. Credo, come crede il mio collegio, che una partita così importante andava coordinata con i dirigenti in modo più puntuale. Ci sono dei nodi critici da sciogliere. Noi come scuola siamo sempre stati molto attenti alla valorizzazione dell’orientamento, qui i dubbi sono sulle modalità e le risorse“.
Alla scadenza del 31 maggio, ultima data utile per le candidature, si sono contate 52.176 richieste per la posizione di tutor e 4.252 per quella di orientatore, superando di gran lunga l’obiettivo minimo prefissato di 37.708 tutor e 2.753 docenti orientatori. Questo ha portato alla straordinaria partecipazione del 138% per i docenti tutor e del 154% per i docenti orientatori.
Tra le 2.734 istituzioni scolastiche coinvolte nella riforma, che interessa l’ultimo triennio delle superiori, ne hanno aderito 2.728, ovvero il 99,8% del totale. Entrambe le nuove posizioni prevedono un compenso aggiuntivo che verrà stabilito a livello di singolo istituto, grazie a uno stanziamento nazionale ad hoc di 150 milioni di euro.
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