Dal prossimo anno scolastico il debutto di due nuove figure a scuola: il docente tutor e l’orientatore. Le indicazioni sui compiti, i requisiti e i compensi del docente tutor e orientatore sono state date dal Ministero con la circolare n. 958 e il decreto n. 63 del 5 aprile 2023. Dalle 15 del 17 aprile alle 15 del 2 maggio le scuole devono comunicare i docenti selezionati per partecipare ai percorsi di formazione.
Per poter essere considerati idonei, i docenti devono preferibilmente possedere i seguenti requisiti: essere in servizio con contratto a tempo indeterminato con almeno cinque anni di anzianità maturata con contratto a tempo indeterminato o determinato; aver svolto compiti che rientrano nelle funzioni del tutor scolastico e del docente orientatore (tra cui funzione strumentale per l’orientamento, per il contrasto alla dispersione scolastica, nell’ambito del PCTO); e avere manifestato la disponibilità ad assumere la funzione di tutor e di docente orientatore per almeno un triennio scolastico.
Nel Question time dell’11 aprile con Stefano Cavallini di Anief un utente ha osservato:
30:15 Il Ministero sa che tutto ciò comporterà lavoro in più per la segreteria?
“Come sindacato ce ne rendiamo conto. Non è stato previsto nessun finanziamento per ATA attualmente. Il decreto richiama la legge di bilancio 2023 – spiega Cavallini – che parla dell’orientamento e dello stanziamento dei 150 milioni di euro per i docenti perché soltanto loro possono ricoprire le figure di tutor e orientatore. Noi speriamo che all’interno della contrattazione nazionale, si destini una parte dei 256milioni annuali anche agli ATA. L’abbiamo proposto al tavolo all’Aran e ai sindacati. Purtroppo o rientriamo nei fondi dell’aumento stipendiale generale o non sappiamo dove prendere i soldi per gli ATA perché queste risorse sono ad hoc per i docenti tutor e orientatori. Dobbiamo trovare altri fondi” conclude.
E l’amaro resta in bocca specialmente alle segreterie scolastiche che indubbiamente dovranno affrontare nuovi carichi di lavoro. Lo sottolinea l’Anquap in una nota dichiarandosi “offesa” e “mortificata” da una decisione che continua a “sfidare senza motivo la pazienza e il senso di responsabilità di centinaia di migliaia di lavoratori” e chiede l’integrazione del decreto in cui venga specificato che “una percentuale delle risorse finanziarie assegnate a ciascuna istituzione scolastica deve essere destinata al personale ATA (DSGA, amministrativi, tecnici e ausiliari) coinvolti nelle attività”.
Un grido di protesta arriva dai DSGA: “Ad aumentare il malessere della categoria e di tutto il personale ATA il decreto 63 del 5 aprile con cui vengono destinati 150 milioni di euro per remunerare le circa 40.000 figure di docente tutor a cui vanno ad aggiungersi quelle di docente orientatore, nonostante la norma di previsione facesse chiaramente riferimento alla valorizzazione di tutto il personale scolastico” – dichiara Alberico Sorrentino del dipartimento AniefCondir- “All’ARAN il Presidente Pacifico ha espressamente ribadito la necessità di destinare 30 milioni di euro per dare un significato alla “valorizzazione” dei Direttori”.
Il Ministro Valditara aveva però promesso che se le scuole “aprono il pomeriggio, pagheremo anche il personale Ata”. Ci saranno forse novità anche per il personale ATA?
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