Docenti aggrediti, Sasso: Pene più severe, entro settembre il disegno di legge in aula alla Camera

Rossano Sasso, deputato della Lega ed ex sottosegretario all’Istruzione, propone una legge per aumentare le pene contro chi commette violenze nei riguardi del personale scolastico.

Questa iniziativa è una riproposizione di un provvedimento presentato nel 2019 che ora trova un canale preferenziale grazie all’attuale maggioranza di governo.

La proposta di Sasso mira a ristabilire l’autorevolezza del corpo docente, minata secondo il deputato dalla politica culturale corrente che ha condotto a un indebolimento del rapporto tra scuola e famiglia.

L’ex sottosegretario, in un’intervista a Il Tempo, ribatte alle critiche mosse dal Partito Democratico, secondo cui la proposta avrebbe una deriva securitaria, sottolineando che l’obiettivo è ripristinare il decoro, la dignità e l’autorevolezza del ruolo dell’insegnante.

La proposta non ha intenzioni punitive verso gli studenti, ma punta a riconoscere il ruolo del docente come pubblico ufficiale nell’esercizio delle proprie funzioni. L’iniziativa si divide in due parti: la prima mira a modificare il Codice Penale, inasprendo di un terzo le pene già previste per chi commette violenze nei confronti degli insegnanti. Il messaggio è chiaro: “Chi tocca un insegnante, tocca lo Stato”.

Il secondo aspetto della proposta prevede la creazione di un Osservatorio sulla violenza a scuola. Quest’ultimo avrà il compito di monitorare e relazionare ogni anno al Parlamento sul fenomeno, ma anche di sensibilizzare la comunità scolastica attraverso corsi di formazione per prevenire conflitti.

La Lega si impegna a mettere la scuola al centro della propria azione politica, riconoscendo l’importanza del mestiere dell’insegnante. La proposta di legge si inserisce in questo contesto e, dopo le audizioni in commissione Cultura a Montecitorio, si attendono gli emendamenti entro la fine dell’estate.

Ricordiamo inoltre che sul tema anche Orizzonte Scuola è stata audita alla Camera, con il nostro direttore Eleonora Fortunato, che ha spiegato, come “la scuola è un ambiente naturale per sperimentare l’approccio riparativo della giustizia. Grazie al suo ruolo educativo, la scuola può diventare uno spazio in cui si pratica l’ascolto, la comprensione delle esperienze altrui e la ricerca di accordi per il futuro. L’adozione del paradigma riparativo consente di trovare risposte che promuovono la riparazione del legame sociale violato, responsabilizzando gli individui e gestendo le conseguenze distruttive del conflitto nell’ambito dell’”Educazione civica e alla convivenza civile””.

La proposta di legge prevede per chi aggredisce il personale scolastico, una pena aumentata da uno a due terzi, la pena massima per la violenza a 7 anni e sei mesi, con l’oltraggio che arriva fino a 5 anni.

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