Uno dei più frequenti temi sollevati dagli insegnanti di sostegno è quello che spesso nella pratica quotidiana non si sentono docenti della classe. Allo stesso modo, in molti casi, gli insegnanti delle discipline sembrano non riuscire ad interagire minimamente con i loro studenti con disabilità.
Presso l’istituto Superiore Enrico Fermi di Policoro, in provincia di Matera, si è avviato un piano per migliorare l’inclusione scolastica e rendere omogeneo il team di insegnanti.
Sul quotidiano La Stampa parla dell’iniziativa la preside Giovanna Tarantino, che pone l’attenzione sulle numerose difficoltà che incontrano gli altri docenti “in aule piene di studenti con disgrafia, discalculia, dislessia, comportamenti oppositivi, gravi problemi di tipo emotivo e sociale“.
La Ds parte dal presupposto che “ai docenti alle prese con classi sempre più eterogenee anche in conclamate difficoltà spesso manca l’adeguata formazione psico-pedagogica – spiega – che i docenti di sostegno hanno acquisito durante il loro percorso formativo”.
Per tale motivo “ho pensato di proporre ai Dipartimenti di sperimentare l’interscambio tra i docenti delle discipline e quelli di sostegno (lì dove è possibile) affinché l’avvicendamento possa rinnovare in modo proficuo le pratiche didattiche in uso e assicurare la piena inclusione nel gruppo classe tra gli studenti e il team degli insegnanti“.
Poi la preside si sofferma sulle cattedre coperte sul sostegno quest’anno: “Qui è un anno virtuoso: i due provveditorati, di Matera e di Potenza entro fine agosto avevano già assegnato la quasi totalità dei posti di sostegno, con immissioni in ruolo e assegnazioni“.
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