Stipendio dicembre 2023: mentre il personale docente e ATA con contratto a tempo indeterminato o determinato al 31 agosto o 30 giugno 2024 ha una data per la riscossione della mensilità, per i supplenti temporanei (dalle supplenze brevi a quelle che si concluderanno l’ultimo giorno dell’anno scolastico) ancora una volta ci sarà da attendere.
Supplenti temporanei: come avviene il pagamento
Dopo la presa di servizio la segreteria inserisce i dati sul SIDI e li invia a NoiPA, il portale degli stipendi per i dipendenti della Pubblica Amministrazione.
Il compito di NoiPA è quello di acquisire i dati e di provvedere alla gestione del trattamento economico spettante.
Pagamento stipendio
La scuola verifica, per ogni supplente, il risultato del calcolo elaborato da NoiPA. Se ci sono variazioni (es. ferie non fruite, assenze, assegno nucleo familiare) la scuola inserisce le variazioni e le comunica nuovamente a NoiPA. Se non ci sono variazioni la scuola autorizza il pagamento dello stipendio. I dati vengono quindi inviati alla Ragioneria Generale dello Stato (c’è un ufficio in ogni provincia, puoi cercare quello di riferimento nella tua provincia)
La Ragioneria verifica la disponibilità dei fondi e – se ci sono i soldi – autorizza il pagamento, altrimenti NoiPA verificherà di continuo fino a quando il Ministero non provvederà a caricare il borsellino.
NoiPA effettua due emissioni speciali ogni mese, una entro il 18 ed un’altra a fine mese in concomitanza con l’emissione ordinaria.
Dall’emissione speciale trascorre poi qualche giorno (entro 10 giorni lavorativi) prima di ricevere l’accredito nella modalità indicata alla segreteria.
Di solito quindi, le supplenze temporanee vengono liquidate non prima di uno due – mesi dopo la stipula del contratto.
Le difficoltà
In questi anni i ritardi superiori a uno – due mesi si sono verificati di continuo.
Speravamo che l’ultima potesse essere stata ad agosto 2023 quando, dopo l’intervento dei sindacati, si è provveduto all’emissione di alcune mensilità arretrate.
Sistema più snello per il pagamento veloce degli stipendi era stato annunciato dal Ministro lo scorso aprile in Consiglio dei Ministri, nell’ambito di 20 misure volte a sburocratizzare la scuola.
Scriveva il Ministero “oggi ci vogliono mediamente 4 mesi per pagare gli stipendi, si ridurranno significativamente i tempi”. Tante di quelle misure sono già state applicate, ma questa è fondamentale.
Numerosi docenti di ogni ordine e grado che hanno accettato supplenze brevi (ovvero non annuali o fino al termine delle lezioni) sono senza stipendio da mesi. Parliamo di arretrati di settembre, ottobre e novembre, per non parlare di dicembre. La protesta è giustamente montata sul web nei gruppi fb della piattaforma Noipa che gestisce i pagamenti dei pubblici dipendenti.
Una disfunzione che invero si registra da lunga data, ma che quest’anno ha raggiunto dei picchi intollerabili. Si dimentica che i supplenti non sono volontari e lavorano per vivere.
Se il titolare di una ditta privata non pagasse i suoi dipendenti incorrerebbe in sanzioni, ma a quanto pare la legge, quando a “non pagare” nei tempi di legge è lo Stato, non è uguale per tutti.
Ci si interroga spesso sulla scarsa considerazione che famiglie ed alunni hanno dei docenti, del fatto che mancano gli insegnanti (chissà perché), e bisognerebbe interrogarsi anche sulla scarsa considerazione che i governi (di tutti i tempi) continuano ad avere verso chi lavora nella scuola come precario. Ce ne sarebbe da dire, ma mi fermo qui.
In questi giorni la piattaforma Noipa nemmeno funziona, dicono che è in manutenzione. L’ennesima disfunzione per tanti docenti senza stipendio, che nemmeno possono sapere cosa sta succedendo e a che punto sono i pagamenti che probabilmente non arriveranno nemmeno per Natale. E’ questo lo Stato costituzionale di diritto? Uno Stato che lascia in difficoltà i lavoratori? L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro (art.1 della Costituzione) …dovremmo riscriverla specificando “lavoro non pagato”?
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