CNDDU – Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina Diritti Umani, in correlazione alle allarmanti notizie riguardanti la crescita inarrestabile della povertà in Italia, intende sottoporre all’attenzione di tutti e soprattutto del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, la questione inerente ai docenti di ruolo e non fuorisede, professionisti accomunati da una problematica comune: la distanza spesso siderale dal proprio comune di residenza.
In particolare, i docenti di ruolo fuorisede da più di sette anni stanno combattendo una battaglia silenziosa e invisibile per ottemperare al proprio diritto – dovere di professione insegnante; ogni anno diventa sempre più difficile far quadrare i conti con uno stipendio che non è minimamente adeguato alle retribuzioni europee, alla crescita dell’inflazione, alle speculazioni sui contratti di affitto e allo smisurato incremento dei costi di trasporto, che, a ridosso delle feste, debordano in maniera vergognosa.
Sarebbe auspicabile avviare un confronto con le parti interessate, per individuare possibili soluzioni ed istituire un osservatorio economico all’interno del Ministero dell’Istruzione al fine di studiare, monitorare e controllare tale fenomeno.
Siamo perfettamente consapevoli che il tema in oggetto è molto complesso e spinoso, ma non comprendiamo le ragioni secondo cui docenti trasferiti molto lontani dalla propria sede di provenienza non possano trovare una collocazione nell’ambito delle attività di potenziamento nei vari istituti scolastici del Paese.
Infatti ricordiamo che tra le condizioni relative al reddito di cittadinanza è previsto un limite oltre il quale non è ammissibile l’accettazione dell’offerta di lavoro, in quanto una distanza superiore ai 250 chilometri evidentemente viene considerata antieconomica.
Ricordiamo inoltre che sempre più spesso la pubblica amministrazione tiene in considerazione il problema della distanza nel favorire la mobilità del proprio personale; perché simili agevolazioni non vengono applicate a lavoratori che incontrano tante difficoltà e sono costretti a rinunciare alla propria vita familiare e affettiva nella dimensione più autentica che è quella della quotidianità?
Ribadiamo che i docenti di ruolo sono bloccati fuorisede da più di otto anni.
Per quanto riguarda i docenti non di ruolo fuorisede, la situazione è ulteriormente drammatica dal momento che per maturare punteggio in vista di una possibile occupazione sono costretti ad accettare incarichi molto lontani e anche con poche ore. Molti di loro vantano svariati titoli culturali e hanno un’elevata formazione professionale a volte di carattere accademico. I TFA di sostegno comportano spese superiori ai 2.500 euro e costituiscono un miraggio per chi non disponga di mezzi economici diverse dall’entrate scolastiche. In molti casi si richiede il TFA di sostegno per i docenti di ruolo di lunga esperienza onde aumentare le possibilità di mobilità
Il CNDDU chiede per le classi di concorso in esubero come la A046 – discipline giuridiche ed economiche misure ad hoc da inserire nel contratto di mobilità per favorire il ricongiungimento con le proprie famiglie.
, 2022-12-11 08:22:00, CNDDU – Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina Diritti Umani, in correlazione alle allarmanti notizie riguardanti la crescita inarrestabile della povertà in Italia, intende sottoporre all’attenzione di tutti e soprattutto del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, la questione inerente ai docenti di ruolo e non fuorisede, professionisti accomunati da una problematica comune: la distanza spesso siderale dal proprio comune di residenza.
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