Ogni giorno sui nostri canali social o tramite email in Redazione riceviamo lamentele da parte di molti insegnanti che sostengono come il mestiere di docente sia diventato oggi molto stressante anche e soprattutto a causa dell’eccesso di burocrazia e degli adempimenti da svolgere continuamente. Nel contratto di lavoro tutto ciò è previsto e anche se potrebbe sembrare si concretizzi un allontanamento da quello che è la Didattica e la Formazione, in realtà non lo è. Ma è altrettanto vero che il lavoro sommerso dei docenti non riconosciuto economicamente è enorme. Una riflessione sul punto.
Una delle tante email di docenti che esprimono disagio per l’eccessiva Burocrazia
“Sono una docente quest’anno sto effettuando il mio anno di prova per l’immissione in ruolo. Essendo un’insegnante mi aspetto di spiegare, interrogare, preparare mappe concettuali, informarmi su alcuni concetti di Educazione Civica, correggere le verifiche scritte e cose varie. Invece mi si chiede di: partecipare ai Consigli di classe, Collegio Docenti, Riunioni di Dipartimento, Riunioni di Disciplina, stilare verbali, e tante altre pratiche burocratiche delle quali, sinceramente, farei volentieri a meno. Non ho capito, il docente lavora, la mattina a scuola, il pomeriggio per la scuola. Praticamente, siamo burocrati- docenti o viceversa? Poi, ci lamentiamo che tra cinque, dieci anni, saranno sempre meno coloro che si dedicheranno a questa professione. Sono stanca e sommersa di lavoro già ora, che è appena trascorso poco più di un mese dall’inizio dell’anno scolastico.”
Docenti: attività di insegnamento e attività funzionali all’insegnamento
L’articolo 28, comma 4, del CCNL 2007, confermato dal Contratto 2016-18, disciplina quanto segue:
“Gli obblighi di lavoro del personale docente sono articolati in attività di insegnamento ed in attività funzionali alla prestazione di insegnamento. Prima dell’inizio delle lezioni, il dirigente scolastico predispone, sulla base delle eventuali proposte degli organi collegiali, il piano annuale delle attività e i conseguenti impegni del personale docente, che sono conferiti in forma scritta e che possono prevedere attività aggiuntive. Il piano, comprensivo degli impegni di lavoro, è deliberato dal collegio dei docenti nel quadro della programmazione dell’azione didattico-educativa e con la stessa procedura è modificato, nel corso dell’anno scolastico, per far fronte a nuove esigenze. Di tale piano è data informazione alle OO.SS. di cui all’art. 7.”
Le attività di insegnamento sono quelle che i docenti trascorrono in classe tra spiegazioni, interrogazioni, gestione degli studenti etc.
Le attività funzionali all’insegnamento sono di due tipologie:
Attività individuali funzionali all’insegnamento:
- preparazione delle lezioni e delle esercitazioni;
- correzione degli elaborati;
- rapporti e collaborazione con le famiglie.
Attività collegiali funzionali all’insegnamento
Nell’immaginario collettivo dell’insegnante corrispondono ai famosi adempimenti burocratici.
- fino a n. 40 ore annue per la partecipazione alle riunioni del Collegio dei docenti/Dipartimenti, compresa l’attività di programmazione e verifica di inizio e fine anno/preparazione di lezioni ed esercitazioni, correzione elaborati e l’informazione alle famiglie sui risultati degli scrutini trimestrali, quadrimestrali e finali e sull’andamento delle attività educative nelle scuole materne e nelle istituzioni educative; in queste 40 ore rientrano anche le ore da destinare alle commissioni che lavorano per la elaborazione e realizzazione del PTOF
- fino a n.40 ore annue per la partecipazione ai consigli di classe, di interclasse, di intersezione. Per la partecipazione a tali attività, il Contratto puntualizza che gli obblighi relativi a queste attività sono programmati secondo criteri stabiliti dal collegio dei docenti; nell’ambito della programmazione occorrerà tener in considerazione gli impegni di servizio degli insegnanti con un numero di classi superiore a sei in modo da prevedere un impegno fino a 40 ore annue;
- svolgimento scrutini ed esami compresa la compilazione degli atti relativi alla valutazione (al di fuori delle predette 40 ore)
Il vero problema non è tanto l’eccesso burocratico quanto lo stipendio inadeguato
Prendiamo ad esempio il ruolo di coordinatore di classe.
I compiti sono vari, dalla stesura del Piano didattico della classe, al ruolo di coordinatore tra le varie parti in dialogo (docenti, studenti, famiglie, dirigente). In mancanza del Dirigente è lui a presiedere le riunioni e predispone i documenti per gli studenti con disabilità, DSA o BES. Compiti che non si esauriscono qui e la cui complessità non può certo essere resa da una mera elencazione.
E quanto guadagna un coordinatore di classe? Dipende dalla Contrattazione di istituto ma nelle maggior parte dei casi parliamo di 250 euro. Al mese? Magari! All’anno. Questo è solo un esempio che sta a dimostrare di quanto la Burocrazia oltre ad essere penalizzante per la didattica sia praticamente inaccettabile se poi tutto ciò che gravita attorno ad essa con i vari adempimenti, compiti organizzativi e gestionali venga retribuito con una simile e, permettetemi di dire, ridicola cifra.
Coordinatore di classe, lavoro “immenso a 20 euro al mese. Ecco perché non vuol farlo nessuno” – Orizzonte Scuola Notizie
Rinnovo contrattuale e aumento stipendi dei docenti. A che punto siamo?
Ancora tutto fermo per quanto riguarda il rinnovo del CCNL scuola: nessuna novità in merito alle risorse per l’aumento stipendiale dopo l’ultimo incontro all’Aran del 18 ottobre.
Rinnovo contratto scuola, è corsa contro il tempo per firmarlo entro il 2022. Prossima riunione il 25 ottobre – Orizzonte Scuola Notizie
, 2022-10-23 14:30:00, Ogni giorno sui nostri canali social o tramite email in Redazione riceviamo lamentele da parte di molti insegnanti che sostengono come il mestiere di docente sia diventato oggi molto stressante anche e soprattutto a causa dell’eccesso di burocrazia e degli adempimenti da svolgere continuamente. Nel contratto di lavoro tutto ciò è previsto e anche se potrebbe sembrare si concretizzi un allontanamento da quello che è la Didattica e la Formazione, in realtà non lo è. Ma è altrettanto vero che il lavoro sommerso dei docenti non riconosciuto economicamente è enorme. Una riflessione sul punto.
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