Docente tutor e docente orientatore: le due figure debutteranno nelle scuole secondarie di secondo grado dal prossimo anno scolastico, 2023/24. I 150 milioni di finanziamenti infatti al momento coprono quest’anno scolastico. Il Ministero ha indicato il numero minimo di docenti da avviare alla formazione e la distribuzione per singola scuola delle somme stanziate, entro il 31 maggio le scuole presenteranno le candidature e successivamente sarà avviata la formazione.
Proponiamo tre interventi sindacali
Il sindacato Anief, intervenuto ad uno nostri question time, aveva spiegato che il Collegio docenti può intervenire per integrare i requisiti indicati dal Ministero nella circolare del 5 aprile scorso con il laconico “preferibilmente”
in cui a proposito dei requisiti viene spiegato “Se non ci saranno tutti questi requisiti, gli organi collegiali stabiliranno a quel punto i criteri“
La Cisl Scuola, in una scheda di approfondimento sull’argomento spiega
“Al fine di procedere, nel rispetto dei requisiti preferenziali indicati nella circolare ministeriale, all’individuazione dei criteri in base ai quali nominare i docenti, riteniamo necessario il pieno
coinvolgimento del collegio dei docenti. Ogni istituzione scolastica, nell’ambito della propria autonomia, potrà eventualmente integrare i criteri preferenziali indicati nella circolare sopracitati.
Ogni istituzione scolastica dovrà inoltre:
A) individuare il numero dei futuri docenti tutor (il D.M. e la circolare, infatti, attribuiscono alle scuole il relativo finanziamento – in proporzione agli alunni frequentanti – limitandosi ad
indicare il range con minimo e massimo per la retribuzione e il numero minimo di docenti da avviare alla formazione);
B) Individuare del numero di studenti e studentesse che compongono i gruppi da assegnare ai diversi tutor, con la possibilità, tenuto conto della situazione della singola istituzione
scolastica, di prevedere anche gruppi costituiti da un diverso numero di studenti e anche i criteri con cui comporre i diversi gruppi.”
La UIL Scuola Rua scrive
“Nota bene: i requisiti sono prerogativa del Collegio dei Docenti. Ciò vuol dire che l’Organo Collegiale può anche aggiungere, discostarsi o sostituire i criteri indicati dal Ministero”
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