Don Ciotti: «Per la pace? No  a coscienze addormentate ma cittadini svegli e attivi»

Don Ciotti: «Per la pace? No  a coscienze addormentate ma cittadini svegli e attivi»

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«La pace si costruisce nel pensiero, nel linguaggio, nelle azioni»: comincia così don Luigi Ciotti, e dice che alla pace bisogna prima di tutto crederci. «Ma ci vogliono anche conflitti, e ve ne auguro uno su tutti: il conflitto nella nostra coscienza. Perché già prima dell’Ucraina di guerre nel mondo ce n’erano 59», anzi c’era già «la terza guerra mondiale a pezzi», aggiunge citando il Papa: «E dove eravamo noi?».

Comincia con questo grido la Civil Week 2022 che è partita all’Adi Design Museum di Milano, con il fondatore del Gruppo Abele e presidente di Libera intervistato dal direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana, sul palco con Elisabetta Soglio per declinare il tema del «Tocca a me» – filo conduttore di questa settimana dedicata alla cittadinanza attiva – rispetto al dramma più attuale che ci circonda: «Tocca a me promuovere la pace».

E proprio perché «tocca a me» don Ciotti risponde in primo luogo con una provocazione rivolta a ciascuno di noi: no alla «coscienza addormentata», no alla «inerzia omicida», no alla «aggressività dei linguaggi». Dopodiché richiama il Concilio Vaticano II per riaffermare il «diritto alla difesa» di chi è aggredito. Aggiungendo che però questo stesso diritto contempla anche l’obiezione di coscienza rispetto alla violenza: «Si può difendere il debole anche con le azioni di solidarietà non violente che tanti stanno mettendo in pratica».

Insiste: «La pace si costruisce intervenendo non solo sugli effetti ma sulle cause delle guerre, sui diritti calpestati». E su questo davvero tutti possono fare la loro parte. «Non è che possono, devono!», grida don Ciotti: «Nessuno dovrebbe essere considerato cittadino se non è anche volontario, abbiamo bisogno di cittadini responsabili, non di cittadini a intermittenza che si svegliano sull’onda di una emotività poi tornano a dormire».

Proprio sul tema della cittadinanza attiva è intervenuto il sindaco di Milano Beppe Sala accanto al campione ucraino Andriy Shevchenko, in collegamento da Londra, per presentare l’iniziativa costruita in collaborazione da entrambi a sostegno dei tanti migranti, soprattutto donne e bambini, in fuga dalla guerra: un call center in lingua, apposta per loro, a cui potersi rivolgere per affrontare i problemi più vari. Il campione ha citato i suoi quattro figli, ha ripetuto che «la pace è tutto: ma dobbiamo prepararci al fatto che la guerra potrebbe durare tanti, e che soprattutto i bambini avranno bisogno di tutto. Give peace a chance», conclude Sheva citando John Lennon. La pace si costruisce «lavorando tanto e giorno per giorno», ha detto Sala.

A questo si sono aggiunte le testimonianze concrete del «cosa si sta facendo» con Maria Laura Conte di Fondazione Avsi in sala e Aniello D’Ambrosio in collegamento diretto da Leopoli. Chiusura scoppiettante con i Rulli Frulli, la band inclusiva di Finale Emilia ormai affezionata da anni alle iniziative di Buone Notizie, con l’annuncio della inaugurazione della loro nuova sede il 21 maggio: e a tagliare il nastro sarà il presidente Sergio Mattarella.

5 maggio 2022 (modifica il 5 maggio 2022 | 20:48)

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, 2022-05-05 18:48:00, Il dialogo tra il fondatore di Libera e il direttore del Corriere, Luciano Fontana, ha aperto la quattro giorni dedicata alla cittadinanza attiva. Il sindaco Sala e il calciatore Shevchenko, in collegamento, hanno parlato dei progetti per l’ Ucraina , Paolo Foschini

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