Donazione e trapianto degli organi sono stati declinati nella sua accezione più nobile quale cultura del dono all’interno di un convegno cui hanno partecipato, docenti, studiosi e alunni. Obiettivo della giornata è stato sicuramente quello di favorire la diffusione della cultura della donazione nella scuola e nella comunità, promuovendo percorsi di sensibilizzazione finalizzati allo sviluppo di competenze sociali e civiche in grado di sostenere i ragazzi nel prendere decisioni coerenti per la propria salute e il proprio benessere.
Cultura di stili di vita salutari e sviluppo di sentimenti di solidarietà
Promuovere il tema della donazione degli organi collegato alla cultura di stili di vita salutari e allo sviluppo di sentimenti di solidarietà è il filo conduttore di questo importante appuntamento che parte dalla scuola per contribuire a costruire una società migliore. “Per far ciò ritengo – ha sottolineato il rettore del convitto nazionale “Giovanni Falcone” di Palermo, la dirigente scolastico professoressa Cettina Giannino – che non dovremmo fermarci ai convegni come Convitto e dare la nostra piena disponibilità a promuovere un tavolo tecnico per declinare un progetto di scuola che ci veda impegnati in collaborazione con l’università e gli enti istituzionali che vogliono sostenerlo. Un progetto in grado di sviluppare tematiche trasversali e correlabili alle diverse materie curriculari oltre che volte allo sviluppo di competenze civiche e sociali. È ciò che ho proposto al Magnifico Rettore Midiri dell’università degli Studi di Palermo che ha accolto la richiesta che era per altro anche un suo obiettivo”. Per comprendere la valenza del progetto ne abbiamo parlato con l’attivissimo dirigente scolastico professoressa Cettina Giannino che, da decenni, è al centro del dibattito culturale della città di Palermo, e non solo di quella.
Preside Giannino, in che cosa consiste il progetto?
«Si tratta di un progetto che faccia da apri pista ad altre scuole come modello di buona prassi da diffondere e promuovere. Un progetto capace di far vivere e amplificare significati valoriali del saper donarsi. Il dono è cura di sé stessi e dell’altro e, nel nostro piano dell’offerta formativa, nel mio atto d’indirizzo al Convitto, il concetto di cura ha accompagnato le nostre attività e ne ha delineato il senso. Se ci pensiamo attentamente, già l’atto educativo è intriso di dono, non soltanto perché la relazione educativa, essendo appunto relazione, implica un continuo dare, ricevere e contraccambiare che si esplicano nel donare sapere, nell’accogliere questa esperienza di conoscenza ricambiando con una progressiva autonomia, consapevolezza e capacità di dialogo. Così il dono è con forza al centro dell’educare. In forma non retorica, analitica, critica».
Il dono è sempre stato al centro della relazione educativa: possiamo affermare che è così?
«Il dono è sempre stato al centro della relazione educativa: pensiamo a Socrate e al suo essere maestro “donandosi” in modo del tutto libero e dialogico. Ogni volta che doniamo qualcosa a qualcuno, doniamo un po’ di noi stessi, della nostra esperienza, saggezza. Il valore educativo del dono sta proprio in questo: nel diventare capaci, giorno dopo giorno, di estendere il dono al di là del privato, diffondendo quella pedagogia dei gesti che esprime un noi-con gli-altri nel mondo. È ciò che hanno fatto i genitori di un nostro meraviglioso alunno donando gli organi del ragazzo di cui abbiamo ascoltato la testimonianza. Emozionante anche la testimonianza di chi ha ricevuto un organo. Grazie al convegno abbiamo saputo di altre persone che hanno aspettato invano e altre che stanno ancora aspettando. Testimonianze che forse non sarebbero mai emerse e a cui abbiamo dato voce. Così come non sarebbero mai emerse le numerose domande degli studenti sulle modalità della donazione, domande agli illustri medici presenti sulla compatibilità, su come esprimere la propria volontà alla donazione da un punto di vista formale. Presenti all’evento anche i rappresentanti delle scuole della neo-rete Al Qasar del centro storico, rete di cui il Convitto è la scuola capofila. La rete è stata presentata al teatro Biondo lo scorso 30 marzo. Nell’auspicio che questa sia stata una delle prime giornate di una fattiva collaborazione per costruire un ” progetto pedagogico “che possa dare un contributo costante».
Quanti hanno collaborato, professoressa Giannino, a questa progettualità e quali prospettive per una scuola del dono?
«Colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente tutti gli intervenuti o loro delegati al convegno in particolare: Ignazio Portelli, Commissario dello Stato per la Regione Siciliana, Roberto Lagalla, Sindaco di Palermo, Giovanna Volo, Assessore regionale della Salute, Massimo Midiri, Rettore Università degli Studi di Palermo, Salvatore Iacolino, Commissario Straordinario Policlinico Palermo, Giorgio Battaglia, Coordinatore regionale CRT Sicilia, Marcello Ciaccio, Presidente Scuola di Medicina, Michele D’Amico, Presidente ERSU Palermo, Angelo Luca Direttore ISMETT, Salvatore Amato, Presidente Ordine dei Medici, Maurizio Raineri, Direttore Uos Terapia intensiva post operatoria e Neuro rianimazione del Policlinico di Palermo, Gaetano Burgio, Direttore Anestesia e sala operatoria ISMETT, Vincenzo Mazzarese, Direttore Anestesia e Rianimazione ARNAS Civico e Direttore FF Coordinamento Operativo CRT, Elena Massina, Psicologa CRT Sicilia c/o Policlinico. Infine, ma non per ultimi, il direttore amministra2vo del Convitto dott. Salvatore Anemone; Il mio staff di presidenza e in particolare il vicerettore, prof.ssa Tiziana Schiavo e il secondo collaboratore, educatrice prof.ssa Vincenza Ciravolo. Il personale tutto della scuola I miei meravigliosi studenti del liceo classico magistralmente guidato dai loro docenti e in particolare dalla prof.ssa Enrica Morreale e dal prof. Giovanni Melazzo. L’animatrice digitale prof.ssa Simona Spinelli per il suo supporto tecnico. Spero di non aver dimenticato nessuno…anzi, sì, ho dimenticato i più importanti e cioè tutti coloro che, dopo questa giornata, si sono attivati per formalizzare il loro essere donatori».
Il progetto di sensibilizzazione “Conoscere per donare” ideato dal Policlinico “Paolo Giaccone”
Sono i punti del progetto di sensibilizzazione “Conoscere per donare” ideato dal Policlinico “Paolo Giaccone” in collaborazione con l’Università degli Studi di Palermo, la Scuola di Medicina, l’ERSU, il Comune, il CRT Sicilia, l’ISMETT, l’Ordine dei medici e l’Ambulatorio medico universitario. Il progetto, che si svilupperà in diverse tappe sul territorio siciliano a medio e lungo termine, è stato presentato oggi al Convitto Nazionale “Giovanni Falcone” nel corso dell’evento “Donazione e trapianto di organo: l’importanza della cultura del dono” a cui hanno partecipato le ultime classi di liceo e i rappresentanti delle scuole che fanno parte della rete di istituti del centro storico.
Lo “Sportello per i trapianti”
Il Commissario del Policlinico Salvatore Iacolino afferma: “L’Azienda ospedaliera universitaria ha costituito questo network al fine di farne strumento organizzativo importante per lo sviluppo della cultura della donazione. Da lunedì prossimo presso l’URP del Policlinico sarà attivo lo “Sportello per i trapianti”, luogo di informazione sull’argomento per i cittadini, gli studenti e gli operatori sanitari, che potranno anche firmare le dichiarazioni di volontà alla donazione di organi e tessuti. La Sicilia, purtroppo, ha una percentuale di opposizione del 43% contro il 26% delle regioni più virtuose come la Toscana. Tra le ragioni del no alla donazione vi sono poca informazione, anche perché spesso gli operatori dell’ufficio anagrafe dei comuni non posseggono la necessaria competenza per dare ai cittadini che chiedono il rinnovo o rilascio della carta d’identità le giuste comunicazioni, diffidenza verso la sanità siciliana, problemi organizzativi nelle rianimazioni e nelle terapie intensive. Con questa iniziativa l’Azienda ospedaliera universitaria ha l’ambizione di contribuire a ridurre il tasso di opposizione alla donazione, spesso legata a pregiudizi ancestrali e carenza di una corretta informazione”.
La terapia intensiva salva la vita e la terapia intensiva, quando si può salvare, si promuove la donazione degli organi
Il professore Antonino Giarratano, Direttore del Dipartimento di Emergenza del policlinico e presidente nazionale della Siaarti, la Società Scientifica degli Anestesisti Rianimatori e delle Terapie intensive, afferma: “La Siaarti promuove la vita. In terapia intensiva la salva e in terapia intensiva, quando non può salvare, promuove la donazione degli organi che altre vite comunque salva. L’invito che oggi diamo ai nostri giovani è di rifiutare le droghe e perseguire la sicurezza quando si muovono sulle nostre strade affinchè la loro vita sia tutelata e, nello stesso tempo, abbracciare il gesto della donazione d’organo, che rappresenta un inno alla vita stessa qualora dovesse essere perduta”. Nel corso dell’’incontro, un’equipe di esperti formata dal responsabile dell’Unità operativa Terapia Intensiva post operatoria e Neurorianimazione del Policlinico Maurizio Raineri, dal direttore del servizio di Anestesia e sala operatoria dell’ISMETT Gaetano Burgio, dal direttore di Anestesia e Rianimazione dell’ARNAS Civico e del Coordinamento CRT Vincenzo Mazzarese e dalla psicologa del CRT Elena Massihnia ha illustrato agli studenti le molteplici tematiche in merito a donazione e trapianti di organi. Un momento di particolare coinvolgimento emotivo è stato rappresentato da due testimonianze, quella di Francesca Licari, trapiantata di rene, e quella di Gaspare Muratore, padre di Marco, ex alunno del Convitto, morto in un incidente, donatore di organi.
Il presidente della Regione Siciliana Schifani: promozione della cultura e della conoscenza del tema della donazione nelle scuole
“C’è ancora tanto da fare in tema di donazione d’organi in Sicilia, soprattutto a livello culturale– dice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani –. Molto è stato fatto dal Centro regionale trapianti in collaborazione ed in rete con il Centro nazionale e con tutti gli attori interessati, ma dobbiamo e possiamo fare molto di più a livello di diffusione e promozione della cultura e della conoscenza di un tema che a molti lascia dubbi e forse suscita anche qualche paura – continua il Presidente–. Il progetto che viene presentato oggi, e messo in campo dal Policlinico di Palermo con l’Università degli studi, il Centro regionale trapianti, la Scuola di medicina, l’Ismett, l’Ordine dei medici, l’Ersu e il Comune, va esattamente in questa direzione, perché si rivolge in particolar modo ai giovani i quali solo se ricevono informazioni corrette sulla donazione e sui trapianti degli organi possono essere sensibilizzati e giustamente indirizzati. Credo che su questo sia necessario lavorare, proprio sulla consapevolezza e fare rete su questo fronte – conclude Schifani – è indispensabile ed è su questo percorso che si possono ottenere i migliori risultati e la Regione farà la propria parte”.
Il Prefetto Ignazio Portelli: “Promuovere la cultura della donazione di organi a partire dai giovani”
Il Prefetto Ignazio Portelli, Commissario dello Stato per la Regione Siciliana, sottolinea: “Promuovere la cultura della donazione di organi a partire dai giovani è importante e necessario, insieme alla promozione delle misure di carattere organizzativo per il consenso informato sui trattamenti sanitari in previsione di una eventuale futura incapacità di autodeterminarsi e alla volontà di donare gli organi. Queste opportunità, su base volontaria e disciplinate dalle leggi, trovano un preciso fondamento nelle disposizioni della Costituzione, della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea e negli stessi principi etici della Società contemporanea nella direzione del rispetto della responsabile volontà dei cittadini e, nell’ipotesi della donazione di organi, anche alla solidarietà tra gli esseri viventi.”
Il Rettore Massimo Midiri: “fondamentale continuare a investire sulla diffusione della cultura della donazione di organi”
Il Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Massimo Midiri osserva: “Sono purtroppo molti i pazienti in attesa di un trapianto ed anche per questo è di fondamentale importanza continuare a investire sulla diffusione della cultura della donazione di organi. In questo campo della medicina – sottolinea Midiri – la sola ricerca scientifica non è sufficiente, perché per salvare la vita di tantissime persone è necessario anche un costante lavoro di sensibilizzazione della cittadinanza su questo atto di generosità e di rispetto. Il nostro Ateneo partecipa con assoluta convinzione a questo progetto che mette in rete le istituzioni per sviluppare una cultura della solidarietà su questo tema, partendo innanzitutto dagli studenti e dalle giovani generazioni, fornendo informazioni chiare sulle modalità di dichiarazione di volontà e sulle procedure adottate”.
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