di Andrea Sereni
Il portiere del Psg e della Nazionale si racconta a Esperimento 36, il podcast di Red Bull con Chora Media: Se sono arrivato dove sono anche grazie a Mihajlovic. Poi rivela la sua giornata tipo: La chiudo sempre con un bel film
No, non cambierebbe nulla della sua vita. Rifarebbe ogni scelta, anche dal punto di vista professionale. Gianluigi Donnarumma un ragazzo che, evidentemente, sa quello che vuole. I miei sogni da bambino si stanno avverando. Ho avuto tante soddisfazioni, qualche delusione, ma non cambierei niente, dice sicuro Gigio, alla seconda stagione al Paris Saint-Germain dopo tanti anni al Milan.
Donnarumma mostra lati nuovi del carattere, scopre alcuni dettagli anche del privato mai raccontati prima nell’ultimo episodio, almeno per ora, di Esperimento 36, il podcast di Red Bull con Chora Media che entra nella vita degli sportivi. Come il portierone della Nazionale, che ripercorre la sua carriera partendo dall’inizio, quando a 4 anni seguivo mio fratello al suo allenamento, andavo in campo a tuffarmi e a imitarlo, replicavo tutto quello che faceva lui. Poco dopo ha capito di poter diventare un professionista, a 14 anni, sognavo di diventare un giocatore molto importante. C’ riuscito anche grazie a due persone speciali, mio zio Enrico Alfano e il mio mister Ernesto Ferrero, mi hanno dato tanto e sono stati i primi due a credere in me. E con il passaggio al Milan, adolescente lontano da casa: Sono andato in convitto con gli altri ragazzi fuori regione — ricorda —. Ho esordito in prima squadra a 16 anni e a 17 il 1 settembre ho esordito in Nazionale. Con il Milan ho vinto una Supercoppa italiana. Sono stati otto anni fantastici. Ma ora c’ il Psg, una grandissima squadra, qui sto davvero molto bene. Ho gi vinto tanto, spero di fare ancora meglio, spiega Gigio che, al genio della lampada, chiederebbe proprio questo: vincere e avere pi trofei possibili fino a fine carriera. Un po’ un’ossessione, e anche il ricordo pi dolce, o anche il risultato pi importante ottenuto finora, la vittoria dell’Europeo con l’Italia.
Il faccione si scioglie quando parla della famiglia, la cosa di cui sono pi grato, loro e la mia fidanzata. Mamma e pap mi sono sempre vicini, mi hanno dato una buona educazione dandomi la forza di andare avanti da solo quando da ragazzo sono andato via di casa. Hanno fatto tanti sacrifici per me. Anche Gigio nella sua scalata al successo ha dovuto rinunciare a qualcosa, come le uscite con gli amici il sabato sera, le giornate a casa in famiglia, le estati spensierate. Sacrifici che ho fatto per inseguire il mio sogno. C’ un’altra persona a cui deve dire grazie, uno di quelli che subito hanno creduto in lui, Sinisa Mihajlovic, l’allenatore che l’ha fatto esordire giovanissimo col Milan: Quando mi ha chiamato in spogliatoio per dirmi che avrei giocato titolare il giorno dopo ho capito che potevo fare veramente tanta strada, anche grazie a lui, ammette Donnarumma.
Non solo calcio. Ecco la giornata perfetta di Gigio: La mattina faccio allenamento, il pomeriggio torno a casa e faccio un riposino di un’ora, poi vado un po’ al parco con la mia fidanzata e il cagnolino. La sera ceno e dopo vedo un bel film. E se non fosse diventato un campione col pallone? Niente basket, nonostante l’altezza sono negatissimo, scherza. Quindi? Mi sarebbe piaciuto provare con il tennis, il mio hobby. Gioco spesso, mi piace. Penso che sarei diventato molto bravo. Chiss, intanto ce lo teniamo stretto come portiere.
30 gennaio 2023 (modifica il 30 gennaio 2023 | 13:39)
© RIPRODUZIONE RISERVATA