Donne uccise a Roma, corsa contro il tempo per trovare il killer. Una pista porta anche a Centocelle

Donne uccise a Roma, corsa contro il tempo per trovare il killer. Una pista porta anche a Centocelle

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di Rinaldo Frignani

Fino a metà ottobre Martha Torres si prostituiva in un appartamento in via delle Robinie, poi si è trasferita in via Durazzo. Il sospetto che avesse già subìto minacce. Il presunto assassino potrebbe essere fuggito passando dai cortili condominiali

Sono oltre venti le telecamere che da via Durazzo arrivano fino a via Augusto Riboty, dalla parte opposta di piazzale Clodio. E non potrebbe essere altrimenti, visto che nella zona dell’omicidio di tre prostitute straniere si trovano il palazzo di giustizia, gli uffici del giudice di pace, le sedi della Rai e de La7, insieme con una miriade di studi legali. Due distributori di benzina, negozi di vario genere, portoni di edifici. Una rete di videosorveglianza alla quale il killer di due cinesi senza permesso di soggiorno, di 45 e 25 anni, una maitresse e la sua «protetta», e della colombiana Martha Castaño Torres, di 65, non sarebbe sfuggito. Anche perché l’assassino tuttora in libertà, che potrebbe però avere le ore contate, potrebbe aver percorso a piedi giovedì scorso gli 850 metri che separano l’edificio dove è stata uccisa la più anziana delle tre vittime e quello dove invece le cinesi hanno tentato una disperata reazione, prima di essere pugnalate a morte.

Fino a ieri sera tardi interrogatori serrati in Questura, non solo di italiani ma anche di cinesi. E la svolta potrebbe essere vicina. Un tragitto di una decina di minuti quello fatto dal misterioso assassino, sospettato al momento di essere anche seriale,- da via Durazzo, passando poi per via Novaro, via Teulada, piazzale Clodio – incrociando nel capolinea dell’Atac – e infine proprio via Riboty. I poliziotti avrebbero acquisito migliaia di ore di filmati che saranno adesso incrociati con i risultati dell’autopsia, in programma oggi all’istituto di medicina legale del Policlinico Gemelli: decisivo sarà capire a che ora le donne sono state uccise, in modo da restringere i video da esaminare. Sempre che il ricercato non abbia percorso una strada più lunga, dopo essere uscito dall’appartamento seminterrato di Yessenia, come era soprannominata Martha, decidendo di camminare per via Gomenizza o per circonvallazione Clodia. Comunque avrebbe un volto, ma la polizia lavora per identificarlo e rintracciarlo. Una corsa contro il tempo, visto che il timore è che possa tornare a colpire, sempre che non l’abbia già fatto.

Ma come è possibile che l’assassino sia passato inosservato, soprattutto dopo essere rimasto coinvolto, secondo la ricostruzione di chi indaga, in una violenta colluttazione con le due cinesi? Erano da poco passate le 10 di giovedì mattina, il palazzo di via Riboty era affollato. Nessuno ha sentito un grido, un solo rumore. Qualcuno avrebbe visto un individuo allontanarsi con passo spedito per le scale. Non è chiaro se fosse il killer che a quel punto potrebbe aver proseguito sempre a piedi fino a piazza Prati degli Strozzi e anche oltre, oppure aver imboccato viale Mazzini, o ancora aver scavalcato la finestra della casa d’appuntamenti al primo piano per ritrovarsi in un enorme cortile interno a sette palazzi.

Un dedalo di muri e recinzioni che potrebbe avergli consentito di evitare di essere notato, visto che – a guardare la quantità enorme di sangue perso dalla vittime – potrebbe aver avuto gli abiti intrisi. Ipotesi che potrebbero scontrarsi tuttavia con la possibilità che l’assassino in realtà si sia mosso in auto o in scooter, o anche che sia stato aiutato da un complice. All’appello manca anche l’arma dei delitti: potrebbe essere una sola, sebbene si attende la conferma sempre dagli esami autoptici. Un pugnale, forse uno stiletto. Gli agenti lo hanno cercato ovunque in quella parte di Prati, rovesciando cassonetti e cestini dei rifiuti, mentre dall’esame delle chat dei siti d’incontri e dei tabulati telefonici delle utenze delle vittime potrebbero emergere altri indizi. Su «moscarossa.biz», ad esempio, Martha Torres indicava in un annuncio di metà ottobre poi disattivato come luogo di ricevimento dei clienti un appartamento in via delle Robinie, a Centocelle: perché si è trasferita all’improvviso a piazzale Clodio? Aveva forse subìto minacce da qualcuno?

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19 novembre 2022 (modifica il 19 novembre 2022 | 08:22)

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, 2022-11-19 07:23:00, Fino a metà ottobre Martha Torres si prostituiva in un appartamento in via delle Robinie, poi si è trasferita in via Durazzo. Il sospetto che avesse già subìto minacce. Il presunto assassino potrebbe essere fuggito passando dai cortili condominiali , Rinaldo Frignani

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