Dopo la pensione di vecchiaia è perfettamente lecito e consentito svolgere attività lavorativa, qualunque essa sia.
Non sempre è chiaro quando, dopo il pensionamento, è possibile svolgere attività lavorativa e quando, invece, non è consentito. Rispondiamo alla domanda di un nostro lettore che ci scrive:
Buongiorno, Sono un dirigente scolastico pensionato per vecchiaia . Posso accettare un incarico da manager per il commercio presso COMUNE per la durata di un anno e un compenso di circa 14000 euro ? Si tratta di fondi regionale per un progetto per il miglioramento del commercio di vicinato. Ringrazio e porgo distinti saluti.
Ci sono delle misure che vietano di cumulare i redditi da lavoro con quelli da pensione. Ne sono un esempio la quota 100, 102 e 103, che comunque estendono il divieto di cumulo fino al compimento dei 67 anni.
Quando non previsto espressamente dalla misura che si sceglie, il lavoro dopo la pensione è completamente cumulabile con il reddito da pensione e questo non comporta nessun rischio per l’assegno previdenziale che si percepisce. E la cumulabilità, ormai, è permessa da diversi anni per quasi tutte le misure.
La pensione di vecchiaia è una di quelle misure che permette di lavorare tranquillamente dopo la quiescenza senza nessun problema. Ovviamente, poi, sui redditi percepiti si pagheranno le tasse applicando le aliquote per il reddito complessivo ottenuto sommando i redditi da pensione e da lavoro. Questa è l’unica cosa da tenere presente quando si decide di continuare a lavorare dopo il pensionamento.
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