Dopo il naufragio non si trova il posto per le salme, a Crotone cè chi offre la cappella di famiglia: Seppellite qui i bambini

Dopo il naufragio non si trova il posto per le salme, a Crotone cè chi offre la cappella di famiglia: Seppellite qui i bambini

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di Carlo Macr

L’offerta di una donna di Botricello. Difficolt a reperire gli spazi per tumulare le oltre 60 vittime (ma potrebbero essere 100 ). Le bare nel palasport: i messaggi e i fiori dei calabresi

Dal nostro inviato
STECCATO di CUTRO (CROTONE) Il mare nelle ultime ore ha restituito altri tre cadaveri. Il bilancio della tragedia di Steccato di Cutro sale, quindi, a 62 vittime. C’ di come Javed, profugo afgano, 43 anni, si visto sterminare la propria famiglia dalla potenza delle onde: piange 3 figli di 13,9 e 5 anni e la moglie. Non il solo a restare vedovo. Il palazzetto dello sport di Crotone, dove sono state sistemate le salme, per essere identificate, sembra un cimitero: fiori, corone, e parenti affranti dal dolore che recitano nenie in musulmano. La morte ha permesso che due religioni, quella cristiana e quella appunto musulmana, si uniscano in un dolore comune.

Luned mattina il vescovo di Cassano e vice presidente della Cei, monsignor Francesco Savino si unito in preghiera con un gruppo di musulmani. Intanto lungo il litorale crotonese, continuano le ricerche dei dispersi. I sommozzatori dei vigili del fuoco hanno setacciato una vasta area del fondo marino, alla ricerca di altri corpi. Si stanno utilizzando anche le moto d’acqua per rendere il lavoro pi capillare, anche se il mare ancora mosso, rende le ricerche ancora difficili. Gli elicotteri continuano a sorvolare allungando il campo delle ricerche verso nord, proprio perch le correnti sono cambiate e dunque potrebbero aver trascinato oltre i corpi finiti in mare. Di mezzo, poi, si messo anche un violento acquazzone che ha frenato per qualche ora le ricerche.

In prefettura luned mattina si tenuto un vertice operativo con ufficiali dei carabinieri, finanzieri, funzionari di polizia e dei Vigili del fuoco. Cresce anche la solidariet della gente di tutti i Comuni della costiera crotonese, anche a fronte del fatto che ci sono difficolt a collocare tutte le salme e a reperire i loculi necessari a tumulare tutte le vittime (potrebbero essere pi di 100 alla fine). Addirittura una signora di Botricello, paese vicino a Steccato di Cutro, ha messo a disposizione la propria cappella per tumulare i bambini deceduti nel naufragio di domenica mattina.

I comuni della fascia rivierasca hanno esposto la bandiera nera in segno di lutto. Bandiera a mezz’asta anche in Regione per volont del presidente Roberto Occhiuto. A Crotone, invece, davanti al palasport che ospita le bare, sono stati depositati decine di mazzi di fiori, mentre sono apparsi anche molti messaggi per le vittime. Ci sono semplici pensieri, oppure lettere scritte dai ragazzi del posto. Davanti al palazzetto dello sport, poi, si sono abbracciati il vescovo Francesco Savino, vicepresidente della Cei, e l’imam Bashar che guida la comunit musulmana di Crotone. Lo hanno fatto dopo un momento di preghiera che i musulmani residenti in citt hanno rivolto ad Allah per ricordare le vittime della nuova tragedia del mare, mentre tanti crotonesi li ascoltavano in silenzio, deponendo fiori davanti alla cancellata del palazzetto.

Le indagini intanto mirano a capire se ci possano essere delle responsabilit dopo che il procuratore Giuseppe Cappoccio, ha aperto un fascicolo apponendo sul frontespizio l’ipotesi di omicidio colposo, immigrazione clandestina e disastro colposo. E non si placa intanto la polemica sui soccorsi. In tanti si domandano se le vittime potevano essere salvate, gi in mare aperto. L’altro fronte della discussione considerare la nuova rotta che i migranti hanno deciso di seguire che quella del Mediterraneo, partendo dalla Turchia. Una rotta che in questi ultimi mesi ha visto sbarcare sulle coste calabre, in particola modo a Roccella Jonica, nella Locride un migliaio circa di profughi, provenienti dalla Turchia. Centoquarantasei sbarchi, negli ultimi 26 mesi.

Dopo Lampedusa questa parte della Calabria ionica sola solo a Lampedusa. Un’indagine dei servizi segreti e dalle forze dell’ordine italiane ha accertato che i profughi, cittadini afgani, siriani, iraniani, egiziani, palestinesi e somali, una volta arrivati in Turchia vengono radunati nascosti in accampamenti di fortuna, in zone periferiche della costa e poi a gruppi di 150, 200 sistemati su vecchi barconi per iniziare la traversata. Che spesso piena di ostacoli, per le correnti e per le difficolt del mare, quasi sempre in tempesta. stato cos anche per i 280 immigrati, molti dei quali deceduti, arrivati a Steccato di Cutro.

27 febbraio 2023 (modifica il 27 febbraio 2023 | 17:26)

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