C’è soddisfazione nella maggioranza di Governo per la notizia dell’avvenuta approvazione del DPCM sulle nuove modalità d reclutamento dei docenti.
E’ di qualche ora fa, ad esempio, il comunicato rilanciato dall’Ansa con cui Mario Pittoni, ex senatore e ora responsabile scuola per la Lega, mette in evidenza i “punti forti” del decreto: “I nuovi percorsi formativi abilitanti all’insegnamento copriranno tutte le categorie interessate; inoltre l’accesso ai corsi sarà agevolato dall’eliminazione del tetto alle abilitazioni e dall’estensione delle lezioni online approvate col decreto Pa bis”.
Senza dimenticare che “si cerca anche di creare le condizioni per evitare numero chiuso e selezione in ingresso sostituendoli, ove necessario, con lo scaglionamento come nel Pas 2013”.
“Procedura quest’ultima – ricorda Pittoni – di cui mi ero occupato direttamente e che aveva pure anticipato la parità di trattamento tra insegnanti di scuole statali e paritarie confermata nella nuova”.
“Chi ha tre anni di esperienza negli ultimi cinque – aggiunge – potrà contare su una riserva iniziale del 40 per cento, sulla riduzione da 60 a 30 cfu e su lezioni fino al 50 per cento online. Per gli ingabbiati sono previsti accesso in soprannumero senza anno specifico e lezioni fino al 100 per cento online”.
Mario Pittoni – segnala ancora l’Ansa – annuncia anche che il Governo ha formalizzata la richiesta a Bruxelles di “spostare di due anni la scadenza della fase transitoria prevista nel 2024″.
Per la verità, nel momento in cui scriviamo questa nota il testo del DPCM non è ancora stato divulgato e quindi non è ancora possibile un commento ragionato del provvedimento.
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