Draghi all’Onu: ferma condanna per le ulteriori violazioni di Putin

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di Monica GuerzoniIl premier: con le sanzioni effetti dirompenti, la guerra di Mosca è un attacco ai valori occidentali. E poi: «I referendum per l’indipendenza del Donbass sono un’ulteriore violazione del diritto internazionale che condanniamo con fermezza» DALLA NOSTRA INVIATANEW YORK — La guerra di Mosca contro Kiev è un attacco ai valori dell’Occidente. E il colpevole della crisi alimentare, energetica ed economica che il conflitto ha innescato ha un nome e un cognome: Vladimir Putin.Il premier italiano lo scandisce con tono severo davanti all’Assemblea generale dell’Onu, forte del premio al «migliore statista mondiale dell’anno» . ricevuto lunedì sera dalla fondazione Appeal of Conscience, con laudatio dell’ex segretario di Stato americano Henry Kissinger. Draghi è durissimo. E se Giorgia Meloni afferma che «i nostri nemici non sono così isolati come sembrano», i ragionamenti dell’ex presidente della Bce puntano a isolare Putin, finché non deciderà di tornare «al rispetto dei principi che la Russia scelse di sottoscrivere nel 1945». L’escalation dello zar impone una scelta di campo: «I referendum per l’indipendenza del Donbass sono un’ulteriore violazione del diritto internazionale che condanniamo con fermezza». Dal 24 febbraio i nostri occhi hanno visto bombardamenti sulle città, «soprusi di civili e bambini» e il «tentativo di soggiogare una democrazia libera e sovrana che ha reagito con orgoglio e coraggio per difendere la propria indipendenza, la propria libertà». Le mosse di Putin fanno paura e scuotono i partiti italiani a pochi giorni da un voto decisivo per la collocazione dell’Italia. Ma Draghi scolpisce con forza la posizione geopolitica dell’Italia e allontana da sé l’ombra di un governo populista o sovranista, che guardasse con indulgenza in direzione del Cremlino. Lui dubbi non pare averne, sente di aver collocato il nostro Paese dalla parte giusta della storia: «Aiutare l’Ucraina a proteggersi è stata l’unica scelta coerente con gli ideali di giustizia e fratellanza che sono alla base della Carta delle Nazioni Unite». Un monito anche sul piano interno, destinato a chi pensa di poter accorciare la strada che separa l’Italia dalle autocrazie dell’Est. Per il presidente c’è una sola via ed è quella di un «sistema internazionale basato sulle regole del multilateralismo». La Nato, la Ue, il G7. Ogni altra collocazione geopolitica sarebbe un azzardo e non farebbe l’interesse degli italiani. Sì alle sanzioni, perché «hanno avuto un effetto dirompente sulla macchina bellica russa». Sì alle armi, perché hanno consentito «l’eroica controffensiva» del popolo di Zelensky. E quindi no alle posizioni di Salvini e a Conte. La pace è lontana. Ma l’Italia resta «in prima linea per provare a raggiungere un accordo». La cooperazione è la chiave e, come è stato per sbloccare le navi con il grano ucraino, deve esserlo per demilitarizzare l’area della centrale di Zaporizhzhia: «Non possiamo rischiare la catastrofe nucleare». Multilateralismo, solidarietà, responsabilità. Queste le armi di Draghi per reagire a Putin, che ha attaccato la «coesistenza pacifica tra le nostre nazioni». Al mattino, dopo l’apertura dell’evento Youth for Climate promosso dal ministro Roberto Cingolani, il presidente si era fermato a salutare i liceali del classico Antonio Canova di Treviso. Una stretta di mano a ogni studente e poi, quando i «prof» lo invitano ad andarli a trovare in Veneto, l’ex presidente della Bce strappa risate: «Vengo volentieri, avrò molto tempo libero». In realtà il premier uscente non sembra aver voglia di ritirarsi a vita privata. L‘agenda americana è piena di incontri di altissimo livello, dall’ex sindaco di New York Mike Bloomberg al presidente degli Stati Uniti. Conferme non ce ne sono, ma Draghi e Biden potrebbero parlarsi oggi, al Palazzo di Vetro. Il Corriere ha una newsletter dedicata alle elezioni: si intitola Diario Politico, è gratuita, e ci si iscrive qui 21 settembre 2022 (modifica il 21 settembre 2022 | 02:23) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-09-21 00:10:00, Il premier: con le sanzioni effetti dirompenti, la guerra di Mosca è un attacco ai valori occidentali. E poi: «I referendum per l’indipendenza del Donbass sono un’ulteriore violazione del diritto internazionale che condanniamo con fermezza», Monica Guerzoni

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