Draghi-Sanna Marin, l’incontro oggi: «Sì a Finlandia e Svezia nella Nato e all’invio di armi in Ucraina»

Draghi-Sanna Marin, l’incontro oggi: «Sì a Finlandia e Svezia nella Nato e all’invio di armi in Ucraina»

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di Marco Galluzzo Mentre i due premier discutono del futuro della Nato, arriva la notizia che Mosca ha espulso 24 diplomatici italiani e decine di diplomatici europei. Draghi: «È un atto ostile, però non deve farci chiudere i canali diplomatici» In un altro momento l’incontro con la giovane premier della Finlandia, Sanna Marin , 36 anni, sarebbe stato per il presidente del Consiglio un momento diplomatico quasi di routine. Ma a Palazzo Chigi c’è la leader di un Paese che ha appena chiesto con il suo Parlamento l’adesione alla Nato , così come ha deciso la Svezia, e la decisione è al centro di un incontro che dura molto più del previsto. Mario Draghi riassume così la scelta del Paese del Mar Baltico: «È la giusta risposta alla minaccia alla nostra sicurezza, a quella dei singoli Stati e collettiva di tutta l’Unione europea, la appoggiamo con convinzione, i nostri due Paesi sono e resteranno compagni di viaggio». Mentre i due premier si incontrano arriva la notizia che Mosca ha espulso decine di diplomatici europei, italiani, francesi e spagnoli. I nostri sono 24, Mario Draghi non si scompone, lascia capire che la decisione era ampiamente attesa, visto che è simmetrica a quanto deciso il 6 aprile da Roma (il rientro a Mosca di 30 diplomatici russi): «È sicuramente un atto ostile, anche verso l’intera Unione europea, ma è anche in risposta alle nostre decisioni di alcune settimane fa, quanto accade però non deve farci chiudere i canali diplomatici, che devono restare aperti». Quindi il capo del governo si esprime anche sugli aiuti militari diretti a Kiev. Ne fa un accenno Sanna Marin: «La nostra decisione di ingresso nella Nato rafforza tutta la Ue, tutta la Regione del Nord e del Baltico, noi abbiamo un esercito moderno e forte e dall’altra parte continueremo ad inviare aiuti militari alla resistenza ucraina». Mario Draghi le fa eco, domani sarà in Parlamento proprio per riferire sull’argomento, sugli aiuti militari «continueremo ad aiutare l’Ucraina, per difendersi: lo facciamo e lo faremo ancora, e occorre ricordare che questo avviene nella cornice di una decisione di tutta l’Unione europea». Un appunto che viene espresso anche in chiave di politica interna, in risposta ai malumori di una parte della maggioranza, in testa i Cinque Stelle. 18 maggio 2022 (modifica il 18 maggio 2022 | 14:18) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-05-18 12:13:00, Mentre i due premier discutono del futuro della Nato, arriva la notizia che Mosca ha espulso 24 diplomatici italiani e decine di diplomatici europei. Draghi: «È un atto ostile, però non deve farci chiudere i canali diplomatici», Marco Galluzzo

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