di Guido Olimpio
Raid dal cielo contro una struttura militare nella provincia di Isfahan, fiamme anche in una raffineria. Il Wall Street Journal: operazione israeliana. Il ruolo degli Stati Uniti
Una lunga notte per l’Iran, con le ombre di una guerra segreta dove c’ spazio per ogni teoria.Il primo atto ha avuto come teatro Isfahan dove un sito militare stato attaccato da tre droni, sembra dei piccoli quadrirotori. Le autorit sostengono di averne intercettati due e dunque i danni sarebbero contenuti al tetto. Invece fonti di intelligence citate dal Jerusalem Post parlano di raid coronato da successo. Due le ipotesi sul bersaglio: una fabbrica per la produzione di missili/droni o un laboratorio aerospaziale. Qualche ora dopo il secondo atto con un disastroso incendio in una raffineria nella regione di Tabriz, forse scoppiato per cause accidentali anche se non pu mai essere escluso il dolo visti i molti episodi misteriosi di questi mesi.
Sabotaggi
Teheran nel mirino della campagna condotta da Israele, monarchie sunnite e probabilmente dagli Usa. Sono attacchi diretti, sabotaggi che prendono di mira impianti, basi, ufficiali. Difficile che siano rivendicati — se non con firme di copertura — e questo consente ai mullah di scegliere la versione preferita: conferma l’aggressione, la nega a seconda delle opportunit. C’ sempre un’area grigia. L’emittente Al Arabiya infatti sostiene che l’operazione stata condotta dagli Stati Uniti e da un altro Paese non specificato. Il Wall Street Journal sicuro che vi sia la mano dello Stato ebraico deciso a continuare la pressione. Tesi collegata anche alle esercitazioni congiunte israelo-americane in Mediterraneo dove gli alleati hanno simulato azioni in chiave anti-Iran con la partecipazione di bombardieri strategici B52 e caccia F35. Inoltre c’ stata la visita del direttore della Cia, William Burns, con colloqui sul dossier nucleare. Il giornale ha scritto che ci si prepara al peggio.
Reazioni ucraine
Lo scenario si allarga poi alla crisi ucraina. Infatti uno dei consiglieri di Zelensky non ha nascosto la propria soddisfazione per la notte esplosiva affermando che la guerra impone un costo pesante ad autori e complici. Un riferimento alle forniture di droni kamikaze da parte dell’Iran alla Russia, un’allusione alla promessa di Washington di ostacolare il flusso di armi impiegate per martellare le citt dell’Ucraina. Tutto possibile, tutto da dimostrare.
Minacce interne
La minaccia esterna si mescola a quella interna. Gli ayatollah hanno molti nemici locali, gruppi d’opposizione di tendenze diverse. Curdi, minoranza araba, nazionalisti-monarchici, mujaheddin, baluchi. un’arena che muove in modo autonomo ma si trasforma a volte in sponda. Infatti il Mossad, ormai da un decennio, ha scelto di operare anche con elementi iraniani. Sono gi presenti, non necessario infiltrarli. E nel 2021 c’ stato un altro attacco sempre con i droni ad una struttura dell’aviazione.
Sono armi diffuse e sperimentate, non di rado modelli civili modificati per portare ordigni oppure ci sono quelli militari. Possono essere introdotte nel Paese smontate, attraverso mille sentieri, da terra o via mare. I varchi e le complicit non mancano.
29 gennaio 2023 (modifica il 29 gennaio 2023 | 21:42)
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