Non più di due drink a settimana: stretta del Canada sul consumo di alcol

Non più di due drink a settimana: stretta del Canada sul consumo di alcol

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salute

di Alessandro Vinci

Nel Paese degli aceri cambiano – e di molto – le linee guida ufficiali: in precedenza la soglia era fissata a 10 bicchieri per le donne e 15 per gli uomini. Bere alcol, anche in piccole quantit – scrivono gli esperti –, dannoso per chiunque

Due drink alla settimana, non di pi. Dopo il recente via libera dell’Unione europea alle etichette di alert su vini, amari e liquori, anche il Canada mette in guardia i propri cittadini contro l’abuso di alcol. Secondo le ultime linee guida elaborate dal Canadian Centre on Substance Use and Addiction (Ccsa) su richiesta dell’agenzia governativa Health Canada, tuttavia, il limite che non andrebbe superato a tutela della propria salute equivale ad appena un paio di bicchieri standard ogni sette giorni (con la dicitura standard a indicare 341 ml di birra, 142 ml di vino o uno shot di superalcolico rispettivamente con il 5%, 12% e 40% di gradazione). Una soglia decisamente bassa, tanto pi considerato che la precedente, fissata nel 2011 dallo stesso Ccsa, ammontava a 10 drink settimanali per le donne e 15 per gli uomini.

Alla base di un taglio tanto drastico – riferiscono gli esperti d’Oltreoceano – le evidenze scientifiche fornite da migliori ricerche condotte negli ultimi anni. Nessun divieto sul modello del vecchio proibizionismo Usa – sia chiaro –, quanto piuttosto la volont di presentare queste evidenze al pubblico canadese in modo che possa riflettere sul proprio consumo di alcol e prendere decisioni consapevoli, come dichiarato dal professor Peter Butt dell’Universit di Saskatchewan, tra i membri del gruppo di lavoro che ha redatto le linee guida. Gli studi dimostrano che nessuna quantit o tipo di alcol fa bene alla salute – recita in proposito un riassunto elaborato dal Ccsa –. Non importa che tipo sia: vino, birra, sidro o superalcolici. Bere alcol, anche in piccole quantit, dannoso per chiunque, a prescindere dall’et, dal sesso, dal genere, dall’etnia, dalla tolleranza o dallo stile di vita. Ecco perch se si beve, meglio bere meno.

Le nuove linee guida forse sono un po’ scioccanti ha riconosciuto alla Bbc la dottoressa di Public Health Ontario Erin Hobin, la quale ha comunque spiegato che con tre bicchieri “standard” a settimana, il rischio di cancro alla testa e al collo aumenta del 15%, e cresce ulteriormente con ogni bicchiere in pi. Allo stesso modo, altri tumori favoriti dal consumo di tre-sei drink settimanali sono risultati quelli al seno e al colon. Dai sette in su, poi, a dimostrarsi in aumento stato anche il rischio di incorrere in ictus e problemi cardiaci. Si vedr ora se anche altri Paesi decideranno di adeguarsi a indicazioni tanto stringenti. In Italia e negli Stati Uniti, per esempio, le attuali linee guida raccomandano non pi di due bicchieri al giorno per gli uomini e uno per le donne. Francia e Australia suggeriscono invece un massimo di 10 drink a settimana, mentre nel Regno Unito si arriva a quota 14: sette volte tanto i nuovi standard canadesi.

Ma non era forse vero che il vino fa buon sangue? Purtroppo per i suoi cultori, non si tratta altro che di un detto senza fondamento. Lo ha illustrato sul sito della Fondazione Veronesi il direttore dell’Osservatorio nazionale alcol dell’Istituto Superiore di Sanit Emanuele Scafato, che al Corriere ha inoltre indicato tra le patologie alcol-correlate esofagite, gastrite, diabete, aritmia, ipertensione, cardiomiopatia, ictus, pancreatite, cirrosi epatica e disturbi mentali come disfunzione cognitiva, depressione, ansia, impulsivit, autolesionismo e tendenza al suicidio. Cos, se a questo si aggiunge che solo il consumo zero non pericoloso – ben prima del Ccsa lo aveva reso noto un ampio studio pubblicato su Lancet nel 2018 –, non stupisce come il presidente della Societ Italiana di Alcologia Gianni Testino consideri l’alcol un problema per i tutti i consumatori, di ogni livello. A questo link i principali motivi per cui sarebbe bene limitarlo il pi possibile. Qui a chi rivolgersi in caso di dipendenza.

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