In questi giorni si parla moltissimo di educazione dei giovanissimi, soprattutto per quanto riguarda le relazioni con l’altro sesso. Ma l’emergenza educativa a tutto tondo rimane. Lo dimostra un fatto accaduto qualche giorno fa in metropolitana a Roma.
La ricostruzione dei fatti
Come riporta Il Messaggero, l’evento sarebbe stato raccontato da un testimone oculare in un gruppo Facebook. Ecco le parole dell’uomo, che ha fatto anche una proposta. “Buonasera, stasera sono stato testimone di un atto di maleducazione sulla metro dove, diversi giovani e due in particolare, non solo non hanno ceduto il posto ad una signora anziana ma l’hanno anche derisa. I due giovani sono scesi a Colli Albani. Spero quindi che leggano questo post e si vergognino della loro profonda maleducazione. Mi piacerebbe che tra tante ricorrenze, si istituisse, se ancora non c’è, la giornata dell’educazione dove gli automobilisti non si insultino, i giovani rispettino gli anziani, le persone si salutino, si usino parole come Grazie, prego, scusi.. Ma forse sono solo un vecchio sognatore che non si rassegna a questa città maleducata e prepotente”.
Sbagliato non intervenire?
Il dibattito sull’educazione si è infiammato. C’è anche chi ha criticato l’uomo per non essere intervenuto per difendere l’anziana. “A che serve scriverlo su fb? Occorre affrontarli sul posto, a brutto muso”, afferma un utente. C’è anche chi, invece, lo ha difeso: “A coloro che scrivono ‘Sei intervenuto?’, se prima di commentare leggeste bene il post del ‘vecchio sognatore’ e le risposte ai commenti capireste che l’autore è anch’esso non è giovanissimo”, osserva una donna. “Io, a mio padre, di 77 anni, per esempio, non consiglierei di intervenire con un gruppo di giovani coatti che con una spinta lo mandano al creatore. Mi meraviglia piuttosto che se ne sia accorto solo lui o che comunque nessuno sia intervenuto. Non credo – prosegue ancora la signora – fosse un mezzo di trasporto per un centro anziani in gita, ci sarà qualcuno, ma l’omertà ha sempre la meglio”.
Non sono poi mancati attacchi e forti critiche relative al comportamento deplorevole di quei giovani: “Ormai la prepotenza e la maleducazione fanno da padroni e se ti azzardi a chiedere scusa, a dire grazie per favore vieni guardato come un alieno. Quando invece dovrebbe essere la normalità”, specifica una signora.
Comunità educante fallita?
La docente palermitana Giovanna Corrao ha parlato in modo alquanto colorito e duro di questi temi in una diretta su Facebook che è andata virale a inizio settembre, ottenendo migliaia e migliaia di visualizzazioni, in cui si parla del ruolo dei genitori e degli insegnanti. Ecco il suo sfogo, che fa ancora riflettere la comunità educante.
“Sono molto delusa da come vanno le cose nei giovani. Ho l’obbligo, visto che sono un’insegnante, di fare un appello a tutti i genitori, mi ci metto anche io. Dobbiamo essere caricati a pallettoni, avere energie da spendere, da dare, per educare. Non sono energie a fondo perduto. Ho l’obbligo di dirvi la verità in faccia, visto che siete disabituati alla verità e talmente assueffatti all’ipocrisi che la verità non la volete sentire nemmeno dalla vostra coscienza”.
“Siete un branco di falliti, siamo un branco di falliti. I nostri figli violentano le ragazzine, qualcosa è andato male negli anni. Inutile che dite che non riguarda i vostri figli. No, tu tuo figlio non lo conosci. Inutile che ti offendi, lo dico per aprirti gli occhi. La violenza sta anche nel fatto che molti ragazzi sono convinti di fare delle bravate e in quanto giovani possono fare ciò che vogliono”.
“Siamo in emergenza sociale: e ciò non riguarda il caro benzina o il reddito di cittadinanza, è un’emergenza educativa. Se succedono questi episodi tutti siamo falliti. Non funzioni come padre, come madre, come struttura sociale. Siamo falliti. Se non condividete siete corresponsabili di tutti quei genitori ed educatori che preferiscono girarsi dall’altra parte perché il problema non è il loro”.
Il corso
Su questi argomenti il corso Educare alle competenze sociali a scuola, a cura di Riccarda Viglino, in programma dall’11 gennaio.
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